Modica, 400 mila euro per la Casa di Quasimodo, ma il poeta non c’è nè nato nè mai vissuto
Una recente ricerca mette in dubbio la narrazione corrente…Quasimodo è nato in un vagone ferroviario
Fra la pioggia di denaro giunto a Modica spiccano i 400 mila euro per l’acquisto di Casa Quasimodo.
E non tanto, per carità, perché la casa natale di un premio Nobel non valga questo prezzo quanto perché pare che in realtà in quella casa Salvatore Quasimodo non solo non c’è nato ma non c’è mai vissuto.
Ma andiamo per ordine. Era il 2021 quando venne fuori questa verità grazie all’interessamento di Carmelo Cataldi e alle sue ricerche che dimostravano che il poeta era nato si a Modica ma in un vagone ferroviario, adibito a servizio postale, presso la locale stazione ferroviaria il 20 agosto del 1901. A dichiararlo in questo video lo stesso poeta:
Non solo a testimonianza di quanto affermato c’è anche il certificato di nascita dello Stato Civile del Comune di Modica che per completezza, riporta: “Nr. 854. Quasimodo Salvatore, Giuseppe, Virginio, Francesca. L’anno millenovecento uno, addì venti di Agosto a ore dieci e minuti quaranta, nella Casa Comunale. Avanti di me Avv. Giuseppe Rizza Segretario Comunale delegato del Sindaco con atto del trenta dicembre milleottocentonovantadue debitamente approvato, Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Modica, è comparso Quasimodo Gaetano di anni trentaquattro, Impiegato, domiciliato in Modica, il quale mi ha dichiarato che alle ore quattro e minuti dieci del di venti del corrente mese, nella casa posta in (Ufficio Postale al numero—–, da Ragusa Clotilde civile, sua moglie, seco convivente è nato un bambino di sesso maschile che egli mi presenta, ed a cui da i nomi di Salvatore, Giuseppe, Virginio, Francesca.”. A latere si rileva: “a 13-8-927 sposò in Reggio Cal. Donelli Bice; a 6-11-948 sposò in Milano con Cumani Clementina atto n. 2439 reg. 3”.
Nessun riferimento a Via Posterla. Ma c’è di più, a quanto pare in quella casa, il poeta Quasimodo non solo non ci nacque ma non ci ha vissuto nemmeno un giorno.
Infatti, come dichiarato dagli atti dello Stato Civile, probabilmente visse in uno degli alloggi in uso al personale delle Poste Regie, i cui uffici allora si trovavano nel secondo ordine del Palazzo Comunale “San Domenico”, praticamente dove oggi ha sede la Polizia Municipale, e, dopo appena 20 giorni fu battezzato a Roccalumera, senza fare più ritorno, come attestano le diverse biografie.
A questo punto Cataldi quando si era palesata l’ipotesi dell’interesse della Regione all’acquisto della casa natale di Quasimodo aveva scritto una lettera a diversi assessorati della Regione Siciliana (Assessorato ai Beni Culturali e quello del Turismo), nonché all’allora sindaco di Modica Ignazio Abbate e l’allora assessore alla cultura ed attuale Sindaco di Modica Maria Monisteri, per avvisarli della falsità dell’attribuzione della casa.
“Ovviamente– scrive Cataldi- non ho ottenuto alcuna risposta, seppur ho inviato tutto per pec agli indirizzi istituzionali, nonché ai consiglieri di minoranza dell’allora legislatura tramite pec dell’Ufficio Protocollo del Comune di Modica.Per circa tre anni tutto è passato nel dimenticatoio, fino a ieri quando si viene a conoscenza che, con suono di tamburi, pifferi e trombe, grazie all’on. Abbate è stato inserito nella finanziaria della Regione Sicilia un emendamento per l’acquisto della (falsa) abitazione natale del poeta Salvatore Quasimodo per la cifra di 400.000,00 Euri. Insomma quello che non è stato realizzato tramite l’iter amministrativo pubblico regionale, ora sembra avvenire per emendamento alla finanziaria 2025! Come si dice qui: “…se non ci riescono ad entrare dal portone principale ci riescono ad entrare dalla porta dell’orto”.
Cataldi sottolinea inoltre un altro problema “aldilà della vendita aliud pro alio delle falsa abitazione natale di Salvatore Quasimodo, acquisto che dovrebbe avvenire attraverso le tasse pagate direttamente e indirettamente dai cittadini siciliani e modicani in particolare, per quasi mezzo milione di Euri, la cosa più grave e direi veramente scandalosa, è che per vedere quella che non è mai stata la casa natale di Salvatore Quasimodo, e ci si chiede a questo punto l’arredamento che si indica come quello personale di Salvatore Quasimodo, omologo di quello che si trova nel parco Salvatore Quasimodo di Roccalumera (ME), cosa possa effettivamente essere, si faccia pagare un biglietto di ingresso, che sembra essere di 2,00 Euri, agli ignari turisti, a cui si propina la falsa identità della casa natale di Salvatore Quasimodo!
Pertanto– conclude Cataldi_ essendo in ballo interessi anche di ordine di finanza pubblica, si spera, specialmente, in voi onorevoli dell’Assemblea Reginale Siciliana, di volere intervenire perchè non si consumi l’ennesimo atto proditorio nei confronti delle casse dell’erario regionale e si ripristini un briciolo di legalità attorno a questa triste e miserevole vicenda di basso profilo culturale e sociale, in cui ne fanno le spese l’immagine e il buon nome della collettività modicana e siciliana per intero”
Concludiamo con i celebri versi di Salvatore Quasimodo “Ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera”
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renato
Articolo di Danilo Ruocco anno 2018–parla il figlio Alessandro -Dopo la morte di mio padre Salvatore Quasimodo ho scoperto che la medaglia del Premio Nobel non era più nel suo studio milanese: era stata da lui donata a una delle sue “amiche”.
Fresco di lutto e del ricordo del mancato invito da parte di mio padre a Stoccolma per partecipare alla cerimonia per il conferimento del Premio Nobel, non ritenni una grave perdita non avere ereditato la medaglia.
Nel 1998, quindi 30 anni dopo la morte di Quasimodo, sono stato contattato da un noto numismatico che mi ha proposto, in via confidenziale, l’acquisto della medaglia del Premio Nobel da lui e dal suo socio comprata direttamente “dall’amica” di mio padre.
Mi chiesi cosa si sarebbe scritto sui giornali se la medaglia del Nobel fosse stata messa pubblicamente in vendita e, quindi, decisi di comprarla pagandola 30milioni di lire.
Nel 2015 – dopo ponderata riflessione – ho deciso di vendere la medaglia del Nobel e ho contattato diverse istituzioni chiedendo se fossero interessate all’acquisto. Speravo potesse finire in un museo.
Non se ne fece nulla e, allora, accettai la proposta di Bolaffi di metterla all’asta.
L’asta è stata vinta da un privato e, ora, leggo su alcuni organi di stampa che ci sarebbe la volontà, da parte di alcune istituzioni siciliane, di acquisire la medaglia per arricchire l’Archivio Quasimodo di Messina.
Notizia positiva che, però, non cancella in me la perplessità causata dal mancato interesse all’acquisto della medaglia quando a proporla ero stato io.
Alessandro Quasimodo medaglia Premio Nobel. Praticamente dopo attenta riflessione a quanto l’ha venduta i rapporti con il padre sembrano praticamente zero ma lui continua a utilizzare il nome a suo vantaggio. perchè non ha donato a un museo a preferito venderla all’asta…
renato
È stata aggiudicata a 125 mila euro (diritti inclusi) la medaglia del Premio Nobel di Salvatore Quasimodo, battuta oggi pomeriggio all’asta da Bolaffi a Torino. Il lotto, che non può essere esportato in quanto sottoposto dal ministero a procedimento di dichiarazione di interesse culturale, è stato acquistato da un commerciante numismatico fiorentino presente in sala. Parte delle commissioni di vendita, pari a 20 mila euro, sarà devoluta da Bolaffi al finanziamento di una borsa di studio per un corso di laurea triennale a Milano, a vantaggio dello studente più meritevole dell’Istituto Tecnico “A. M. Jaci” di Messina, scuola che Quasimodo frequentò prima di stabilirsi nel capoluogo lombardo.
«Quello di oggi è un risultato importante per il mercato italiano. Lo è sebbene il procedimento avviato dal ministero abbia bloccato le offerte di compratori stranieri che, ancor prima dell’asta, superavano di più del doppio la cifra a cui la medaglia è stata aggiudicata, ma che, una volta avviata la procedura, sono state ritirate – dichiara l’Ad del Gruppo Bolaffi, Filippo Bolaffi – Sono sorpreso dal fatto che, dopo tanta enfasi mediatica, i rappresentanti del ministero siano venuti fin qui in sala senza alzare la paletta nemmeno una volta. Tuttavia, i giochi restano probabilmente aperti, visto che Alessandro Quasimodo ha ancora 45 giorni di tempo per presentare il ricorso annunciato, e non è escluso si unisca anche l’acquirente». Pagata 30 ricavo 125mila nel 2015 dopo ponderarata rifessione lascio a voi i commenti.