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Noto, a Documentaria, ieri sera atto finale con le premiazioni al Teatro Tina Di Lorenzo

Per la sezione Corti Doc Italia, dedicata alle opere brevi, vince il Premio Miglior Corto “Lo sguardo basso delle bambine” di Astrid Ardent. Miglior Documentario a “Quale allegria” di Francesco Frisari.

La quarta giornata del Festival del Cinema Documentario a Noto è cominciata con la Masterclass di Ulrich Seidl, uno degli eventi più attesi di quest’anno.

Il momento di confronto con il pluripremiato regista austriaco è stato moderato da Alessandro De Filippo, docente di Storia del cinema e del video e Storia della fotografia e del reportage presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Dopo il record di presenze alla proiezione-evento del suo film “Canicola”, Seidl ha regalato al pubblico l’occasione di approfondire il suo lavoro ed il suo cinema.

Parentesi conviviale al Caffè Sicilia con Lisa Bosi, regista del lungometraggio in concorso “Going Underground” che ha ripercorso la scena musicale bolognese nel passaggio tra gli anni ‘70 e gli ‘80.

Molto partecipato il seminario “Le immagini del suono” a cura dell’artista Canecapovolto e di Scuola Fuorinorma, tenutosi ai Bassi del Municipio di Noto, che ha approfondito i legami tra lo spazio sonoro e quello filmico dell’immagine.

La sezione “Nuovi sguardi, occhi sul territorio” ha ospitato la presentazione del libro fotografico “Carceri. Due lati della vita” di Guido Andrea Longhitano, con gli interventi dell’autore, del dirigente penitenziario Aldo Tiralongo e della curatrice ed archivista Emanuela Alfano. Dopo il vernissage della mostra sul lavoro fotografico di Longhitano tenutasi in apertura del festival, questo momento ha permesso di sondare l’importanza del mezzo fotografico e la situazione delle carceri in Italia e in Slovacchia.

Al Teatro Tina Di Lorenzo si è quindi svolta la serata di premiazione, a conclusione degli appuntamenti del festival.

A Guido Andrea Longhitano è stato conferito il Premio Giuseppe Leone per la Fotografia Documentaria, una novità assoluta per il festival. La curatrice del lavoro del maestro Leone, Emanuela Alfano, è intervenuta sul palco durante l’assegnazione del premio, che inaugura la futura sezione di concorso fotografico inserita in Documentaria.

Si è poi dato spazio agli elaborati prodotti dai partecipanti al workshop “Cartoline oltre lo stretto per future migrazioni”, a cura di Giulia Cosentino – regista e docente presso il CSC di Palermo – e della Cineteca dello Stretto. Durante l’attività laboratoriale, appassionati e addetti ai lavori hanno dato vita a personalissime “cartoline” che riflettono i concetti di memoria e distanza, utilizzando il materiale d’archivio fornito dalla Cineteca.

Per la sezione Corti Doc Italia, dedicata alle opere brevi, vince il Premio Miglior Corto “Lo sguardo basso delle bambine” di Astrid Ardenti. La giuria di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania ha scelto di premiare quest’opera breve per la capacità di giocare con l’immaginario del formato S-8 rinnovandone le potenzialità all’interno del racconto familiare.

Franscesco Frisari – Regista

Per la sezione Visioni Doc Italia, sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti: Miglior Montaggio a “Il complotto di Tirana” di Manfredi Lucibello; Miglior Fotografia a “Pensando ad Anna” di Tomaso Aramini; Miglior Documentario a “Quale allegria” di Francesco Frisari (foto sopra). I premi e le motivazioni a corredo sono stati annunciati al pubblico dalla giuria di questa edizione, composta da Andrea Inzerillo, direttore artistico del Sicilia Queer filmfest, Tessa Zofia Laporese, montatrice documentarista, e Georg Zeller, regista e vincitore del Premio Miglior Documentario della scorsa edizione del festival.

Si è conclusa ufficialmente, infine,  la decima edizione di Documentaria con una proiezione speciale del lungometraggio vincitore per quasi 150 studenti dell’Istituto Superiore “Matteo Raeli” di Noto al Teatro Tina Di Lorenzo.

I ragazzi hanno contribuito anche quest’anno alla manifestazione decretando il Premio Giovani per la sezione di concorso Corti Doc Italia,  assegnandolo a “La parola amore non esisteva” di Eva Demattè.

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