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Ispica, accordo centrodestra, e la reazione dell’opposizione che va avanti con la sfiducia

La notizia dell’accordo raggiunto dal centrodestra ispicese non ha mancato di suscitare reazioni e polemiche sopratutto tra le opposizioni che accusano l’amministrazione ed in particolare il sindaco Leontini di aver fatto un accordo di convenienza con l’Mpa, per salvare la sua poltrona.

E se così fosse? Non sarebbe certo una novità in politica, anche se a dire il vero il sindaco Leontini aveva già da tempo provato a riunire il centrodestra, con un incontro avvenuto ad Ispica, solo qualche mese fa. L’accordo con il centrodestra quindi è da sempre un suo obiettivo anche in vista delle prossime elezioni e non fine a se stesso. E lo dimostrano anche le altre richieste inserite nell’accordo che evidenziano la volontà di proseguire l’azione amministrativa cercando di affrontare i nodi più importanti come la questione finanziaria.

Accordo centrodestra: primo banco di prova della coalizione

Non solo, l’accordo raggiunto ad Ispica che mette insieme Forza Italia, Fratelli d’Italia e Mpa sarà il primo banco di prova del centrodestra provinciale a netto della Democrazia Cristiana che a questo punto resta fuori dalla coalizione sia a livello locale ma anche provinciale, avendo declinato ancora una volta l’invito a sedersi attorno ad un tavolo e dialogare con gli alleati. Ma come è risaputo il leader provinciale Ignazio Abbate è un battitore solitario, che agisce in modo autonomo e indipendente, senza legami con nessun partito o gruppo e che risponde solo a se stesso. La cosa strana è che il suo leader Cuffaro gli consenta di farlo, dimostrando di fatto di non aver alcun potere e controllo su di lui. Sarà davvero così o è solo una tattica?

Il documento dei firmatari della mozione

Detto questo, tornando ad Ispica, a conti fatti restano 9 i firmatari della mozione di sfiducia, Gianni Stornello, Paolo Monaca, Serafino Arena, Pierenzo Muraglie, Angelina Sudano, Giovanni Muraglie e Carmelo Oddo (Lista Muraglie Sindaco), Mary Ignaccolo, Matilde Sessa.

Questi almeno quelli ufficiali visto che il Presidente del Consiglio comunale Titta Genovese ha dichiarato che voterà a favore. O forse sarebbe meglio dire contro Leontini, lo stesso di cui era “alleato” solo pochi giorni fa. Una scelta questa che in previsione dell’azzeramento della giunta prevista dall’accordo con l’Mpa potrebbe costargli la testa del suo assessore.

Per i novi firmatari restano valide e solide le ragioni amministrative e politiche della loro iniziativa.

Lo dichiarano in un documento a firma congiunta in cui “prendono atto, con rispetto ma anche con rammarico, del ripensamento del gruppo Mpa / Grande Sicilia, a seguito di un accordo raggiunto nelle ultime ore nell’ambito del centro-destra, che ha portato al ritiro della firma di un consigliere comunale dalla mozione di sfiducia al sindaco depositata nei giorni scorsi” Il riferimento come sappiamo è al consigliere Milana visto che il consigliere Galifi non aveva firmato.

“Se il centro-destra avesse avuto capacità e volontà di affrontare le criticità di Ispica- proseguono nella nota-lo avrebbe fatto nei cinque anni di governo che ha avuto e che, in larga parte, ha solo sprecato” 

I nove consiglieri comunali firmatari concludono affermando di “attendere con serenità, distacco e senso di responsabilità la seduta consiliare del 12 novembre, convinti che solo un segnale chiaro di cambiamento e di buona politica possa restituire fiducia alla città”

Mozione legittima o illegittima?

In tutto questo però ci si è dimenticato che in effetti si sta discutendo di una mozione di sfiducia che potrebbe non essere valida in quanto presentata oltre i termini previsti perché come dichiarato più volte dal sindaco Leontini il suo mandato è scaduto il 5 ottobre scorso. E a quanto pare non è solo il primo cittadino a saperlo.

Ne è consapevole anche un altro ex primo cittadino oggi consigliere comunale firmatario della mozione.

Era il 27 luglio infatti quando in un post (di cui abbiamo copia e che è ancora pubblicato)il consigliere Pierenzo Muraglie in una sua riflessione personale sul nuovo modello organizzativo dell’ente dalla giunta comunale scrive: “Il 5 ottobre è esattamente il giorno in cui scadrà il tempo regolamentare dell’attuale Amministrazione Comunale. I mesi successivi saranno solo supplementari concessi dagli strascichi del covid. Il tempo regolamentare sarà già scaduto”.

Quindi, il ragionamento che si fa in città e che noi riportiamo è questo: il consigliere Muraglie sottoscrive una mozione di sfiducia sapendo che sta sfiduciando un sindaco che nei fatti non è più in carica? E a quale pro? Per far eventualmente commissariare la sua città? 

Intanto su questo punto si attende da Palermo la risposta dell’Assessorato agli Enti Locali che sollecitato anche dal Prefetto di Ragusa dovrebbe confermare l’illegittimità della mozione di sfiducia in quanto presentata oltre i termini previsti. Questo certamente cambierebbe tutto. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni, una cosa è certa il countdown in attesa del 12 Novembre, giorno in cui è stata convocata la seduta del consiglio comunale, è iniziato. 

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