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Bambina ferita per difendere il suo cane: paura a Vittoria per l’attacco di un pitbull

Una tranquilla mattina in un angolo del quartiere Fanello di Vittoria è stata rovinata da un attacco improvviso: un cane di grossa taglia, secondo le prime ricostruzioni un pitbull, ha ucciso un cagnolino e ferito una bambina di circa dieci anni. L’episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione degli animali nei luoghi pubblici e sulla sicurezza dei più piccoli.

L’attacco

La vicenda è avvenuta in prossimità del campo giochi noto come “Campetto Rodari”. Il proprietario del pitbull — che, stando a testimoni, portava il cane ogni giorno nell’area — aveva fatto entrare l’animale per una sgambatura. La bambina, che teneva in braccio il suo cane di piccola taglia, si è avvicinata all’ingresso: in un attimo il pitbull è sfuggito al controllo del padrone e ha aggredito il cagnolino, uccidendolo. Nel tentativo di difendere il suo animale, la bimba è rimasta ferita lievemente e è stata accompagnata in ospedale per medicazioni con codice verde e fortunatamente le sue condizioni non sono gravi,

Le conseguenze e l’intervento delle autorità

Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti della polizia e la polizia municipale che hanno avviato gli accertamenti ed una ambulanza del 118. Il cane è stato preso in carico dall’Ufficio Veterinario della locale azienda sanitaria (ASP) e temporaneamente restituito al proprietario, pur restando sotto misura di sorveglianza. Secondo quanto previsto dalla normativa, l’animale — privo di microchip e dunque non conforme — avrebbe dovuto essere trasferito in canile per la profilassi antirabbica e per eventuali accertamenti. Tuttavia, è emersa una criticità: il canile locale è risultato privo di posti disponibili per accogliere immediatamente il cane.

Aspetti legali e sanitari

La mancanza del microchip complica la posizione del proprietario: per legge ogni cane deve essere identificato e registrato. In questo caso specifico, al termine degli accertamenti medico-veterinari il responsabile sanitario ha ordinato che il cane non uscisse per dieci giorni in attesa di evoluzione. Inoltre, la presenza di un referto medico sulla ferita della bambina richiede che la magistratura verifichi se siano state rispettate le prescrizioni previste per gli animali potenzialmente pericolosi.

La situazione del canile e la gestione della sicurezza

Il fatto che non ci sia disponibilità nel canile locale solleva evidenti dubbi sul sistema di tutela pubblica: come possono essere gestiti casi urgenti se non sono garantiti spazi di accoglienza per animali che potrebbero rappresentare un rischio?

Foto e video di Franco Assenza

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