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Ragusa–Catania, tregua nei cantieri ma scontro politico: il caso del lotto 3 inchiodato al 3 %

Le ultime 48 ore hanno riacceso i riflettori sul cantiere del lotto 3 della Ragusa–Catania, quello del tratto di Grammichele, il più in ritardo rispetto al cronoprogramma (fermo al 3,13% di avanzamento).

Mentre da un lato è riesploso il confronto politico fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sui meriti e sui ritardi dell’opera, dall’altro si è chiusa con un accordo positivo la vertenza che aveva portato alla proclamazione di uno sciopero.

Il confronto politico: scontro fra PD e M5S sui meriti e sui ritardi

Il dibattito è tornato acceso dopo le dichiarazioni delle deputate del Movimento 5 Stelle Stefania Campo e Lidia Adorno, insieme al coordinatore provinciale Federico Piccitto, che hanno denunciato l’inaccettabile ritardo del lotto 3, fermo al 3,13% di avanzamento dopo due anni dalla consegna dei lavori. “Così si rischia di buttare alle ortiche quanto ottenuto grazie al governo Conte” hanno affermato, chiedendo l’intervento immediato del presidente della Regione Schifani e dell’assessore alle Infrastrutture Aricò.

Lidia Adorno ha anche presentato un’interrogazione all’Ars per capire quali azioni intenda adottare il governo regionale per garantire il rispetto dei tempi di consegna. “I cantieri tra Vizzini, Licodia Eubea, Grammichele e Francofonte sono praticamente fermi al palo. Il presidente Schifani e la sua giunta cosa intendono fare?”, ha domandato.

Dall’altra parte, il segretario provinciale del Partito Democratico di Ragusa, Angelo Curciullo, ha replicato sottolineando che “è scorretto e ingeneroso attribuire a un solo partito il merito dell’opera”. Secondo Curciullo, la Ragusa–Catania “nasce da un impegno lungo oltre vent’anni”, frutto di “battaglie e mediazioni istituzionali”, e il vero motore sarebbe stato “l’impegno collettivo”. Ha chiesto inoltre ad ANAS e all’assessorato regionale alle Infrastrutture un cronoprogramma aggiornato “lotto per lotto”, spiegando che i ritardi sono dovuti anche agli adeguamenti dei prezzari del 2022 e ai costi aumentati nel post-conflitto.

“Il PD – ha aggiunto Curciullo – continuerà a vigilare con sopralluoghi e richieste ufficiali, affinchè tutta la Ragusa–Catania proceda senza ulteriori rallentamenti e nel rispetto della sicurezza dei lavoratori”.

Un cantiere complesso, il più indietro dei quattro lotti

Il lotto 3, situato nella zona di Grammichele, è considerato uno dei più difficili per conformazione e logistica. L’avanzamento dei lavori è fermo intorno al 3%, contro medie più alte negli altri tratti. Il lotto 3 “ha scontato ritardi dovuti alla riorganizzazione interna dell’impresa esecutrice, ma ha trovato una stabilità gestionale negli ultimi mesi, con un parziale rilancio delle attività di cantiere”.

La svolta sindacale: revocato lo sciopero, confermati i lavoratori

Intanto, sul fronte dei lavoratori, si è conclusa positivamente la vertenza che aveva portato alla proclamazione dello sciopero del 29 ottobre. Dopo un confronto risolutivo nella serata di martedì, le sigle sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno annunciato la revoca della protesta. L’azienda appaltatrice ha chiarito la propria posizione e garantito la piena continuità occupazionale per tutti i dipendenti del cantiere di Grammichele. I 10 operai con contratto in scadenza al 31 ottobre resteranno regolarmente in servizio, senza alcun licenziamento.

L’impresa, oltre a rinnovare tutti i contratti, ha accettato la proposta sindacale di istituire un tavolo permanente di confronto sul futuro dell’opera e sulle prospettive occupazionali. Il primo incontro è già fissato per il 7 novembre.

L’accordo tra azienda e sindacati rappresenta una boccata d’ossigeno in un contesto teso, ma non basta a dissolvere le criticità del progetto. Ritardi, costi e incertezze restano sul tavolo.

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