Modica, morte sul lavoro, Tavolino (Fillea Cgil) “Non possiamo più restare in silenzio”

La Fillea Cgil interviene dopo la notizia dell’ennesima morte sul lavoro avvenuta a Modica. L’uomo lo ricordiamo era rimasto gravemente ferito in seguito a una caduta da un’impalcatura mentre eseguiva lavori edili. La sua morte si aggiunge all’ormai inaccettabile bollettino quotidiano delle cosiddette “morti bianche”, che bianche non sono più, ma grondano dolore, rabbia e mancanza di giustizia.
“È inaccettabile – dichiara il segretario generale della Fillea CGIL Ragusa ,Salvatore Tavolino – continuare a parlare di “fatalità” quando un lavoratore muore mentre svolge la propria mansione. Non esistono fatalità in un contesto dove la prevenzione viene troppo spesso trascurata, dove i controlli sono insufficienti e dove la cultura della sicurezza è ancora troppo debole. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intero Paese, un monito severo che non può più essere ignorato”
La Fillea CGIL si stringe con profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore scomparso, e in attesa che le indagini facciano piena luce sulle dinamiche dell’accaduto, sottolinea ancora una volta l’urgenza di un cambiamento radicale.
“Non possiamo più restare in silenzio – prosegue Tavolino –Il lavoro non può e non deve essere una causa di morte. La sicurezza non è un lusso né un costo accessorio per le imprese: è un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione, ed è la precondizione per qualunque idea di sviluppo civile e sostenibile. È tempo che lo Stato, le istituzioni e tutto il sistema delle imprese assumano la sicurezza come priorità assoluta, con investimenti, formazione continua, sanzioni efficaci e controlli capillari”
La Fillea CGIL ribadisce il proprio impegno quotidiano per costruire una cultura del lavoro che metta al centro la dignità umana e la vita delle persone. Chiede, al contempo, l’attivazione immediata di tutti i tavoli istituzionali necessari affinché il tema della sicurezza nei cantieri non venga affrontato solo in occasione delle tragedie, ma diventi finalmente il cuore di una nuova strategia nazionale sul lavoro
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