Modica, restaurata la Cappella di San Giorgio consegnata alla città alla “fratisca”

Alla consegna, assenti i rappresentanti dell’Amministrazione Monisteri. Ma può il Sovrintendente di Ragusa avallare questo sgarbo istituzionale?
La Cappella di San Giorgio è stata finalmente restituita alla città dopo un lungo e complesso intervento di restauro. La cerimonia di consegna si è svolta ieri nel Duomo di San Giorgio, alla presenza di autorità civili e religiose, con una partecipazione significativa di cittadini e rappresentanti delle associazioni locali.
I lavori, affidati alla ditta Methodos di Modica sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa, hanno permesso di riportare all’antico splendore questo spazio sacro, che ogni anno accoglie il simulacro del patrono della città. Tuttavia, il restauro non è stato privo di intoppi: la conclusione era inizialmente prevista per il 12 giugno 2024, ma il ritardo ha sollevato più di una perplessità.
Il restauro tra soddisfazione e interrogativi
L’inaugurazione ha visto la presenza del Vescovo di Noto, S.E. Mons. Salvatore Rumeo, dell’On. Ignazio Abbate – promotore del finanziamento – del Soprintendente Antonino De Marco, del parroco Don Michele Fidone e di numerosi consiglieri comunali, ma anche l’Associazione dei Portatori di San Giorgio e l’Associazione La Via delle Collegiate. Durante la cerimonia è stata evidenziata l’importanza dell’intervento, che ha riguardato la manutenzione degli stucchi e il recupero di antiche decorazioni settecentesche, celate sotto gli strati più moderni.
L’intervento, finanziato con 330.000 euro grazie a un emendamento dell’On. Abbate, si inserisce in un più ampio piano di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico modicano. A tal proposito, è stato annunciato un nuovo finanziamento da 3,5 milioni di euro proveniente dai fondi FSC 2021-2027, destinato a un massiccio restauro interno della Chiesa Madre di San Giorgio. Anche se in realtà prima dell’interno bisognerebbe intervenire all’esterno nelle coperture per evitare che questo simbolo del barocco diventi un “cola pasta”.
Tuttavia, restano in sospeso alcune questioni. In particolare, il piano prevedeva anche il restauro di una preziosa tela custodita nella Chiesa di San Michele, danneggiata dalle infiltrazioni d’acqua. Questo intervento, che avrebbe dovuto offrire ai visitatori l’opportunità di osservare da vicino il lavoro dei restauratori, non è ancora stato avviato.
L’assenza del sindaco Monisteri: un caso politico?
Se la cerimonia ha rappresentato un momento di festa per la comunità parrocchiale, in tanti si saranno accolti di qualche mancanza. Tra le autorità presenti, infatti, spiccava un’assenza: quella del sindaco Maria Monisteri. Un’assenza che non è passata inosservata, soprattutto considerando la massiccia presenza di consiglieri comunali vicini all’On. Abbate.
Che si sia trattato di una svista organizzativa o di una scelta voluta? Forse l’ex primo cittadino, oggi deputato regionale, ha preferito intestarsi in solitaria il merito del finanziamento senza coinvolgere l’amministrazione comunale. Non è la prima volta che ciò accade. A Palazzo San Domenico l’invito non è mai arrivato? Domande che lasciamo aperte al giudizio dei lettori.
Di certo, il restauro della Cappella di San Giorgio rappresenta un successo per la città, ma anche un’occasione mancata per una celebrazione istituzionalmente più inclusiva. Quello che resta, al di là delle polemiche, è la bellezza ritrovata di un luogo simbolo della storia e della fede modicana.

Resta lo sgarbo istituzionale nei confronti dell’Amministrazione, sgarbo che non può essere tollerato ed avallato da un Dirigente Regionale, come il dott DeMarco, Sovrintendente di Ragusa.
Infatti in una nota, il sindaco di Modica Maria Monisteri scrive: “Nelle scorse settimane, una similare consegna era avvenuta alla chiesa del Carmine. In entrambi i casi, committente la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali, non è stato invitatoilsindaco di Modica.
Lo sgarbo non è stato fatto a Maria Monisteri persona ma, istituzionalmente, al Sindaco della Città che, come tale, rappresenta la Nostra Comunità. E’ Modica, sono le Modicane e i Modicani ad avere subito una grave mancanza di rispetto. Ne prendo atto senza indulgere oltre”
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