Modica, Consiglio Comunale: la Dc di Abbate è opposizione per farla pagare alla Monisteri

Subentrato il consigliere Roccasalvo al posto del dimissionario Piero Armenia nominato Assessore. Approvata la richiesta di istituire una Commissione d’inchiesta sulle cause del dissesto
Ieri sera si è riunito il primo consiglio comunale, dopo alcuni fatti importanti accaduti in città: come il dissesto ed il rimpasto della giunta. Ed è da qui che si è partiti con la surroga del consigliere dimissionario Piero Armenia entrato a far parte della Giunta Monisteri e l’ingresso in consiglio del primo dei non eletti della Lista Modica al Centro, Corrado Roccasalvo.
Roccasalvo, dovrebbe continuare a rafforzare la squadra che sostiene il sindaco Maria Monisteri. Il neo consigliere è nato e cresciuto anche politicamente a Rosolini pur avendo un’attività a Modica. Inoltre, è stato necessario sostituire Armenia anche nelle commissioni di cui faceva parte. Ma mentre di solito il consigliere che entra va a ricoprire anche questo ruolo, questa volta è stata fatta, diciamo, un’eccezione e Roccasalvo è stato confermato solo come Presidente e componente della V Commissione mentre nella IV Commissione, il posto di Armenia è stato preso dalla consigliera Castello con tanto di “sorpresa” da parte degli abbatiani che hanno preso l’occasione al volo per sottolineare questa sorta di inciucio con l’opposizione.
Ad onor del vero come ricordato dalla stessa consigliere Castello già diverse volte era stata nominata in questa commissione dalla quale si era sempre dimessa, anche se adesso ha accettato. Non mancando di sottolineare, nel suo intervento, il metodo Abbate capace di destinare i consiglieri di opposizione alle commissioni meno importanti.
Dopo le scaramucce iniziali e la forte tensione il consiglio ha preso il via, questa volta anche sotto le telecamere e sotto la presidenza di Mariacristina Minardo, chiamata ieri sera a disciplinare gli interventi a volte fuori argomento e molto prolissi dei consiglieri.
E’ poi seguito il momento più atteso, coè l’intervento della sindaca Maria Monisteri che ha illustrato le decisioni prese e la composizione della nuova Giunta, dove, sono usciti tre rappresentanti della Dc di Abbate, sostituiti dal primo cittadino secondo valutazioni personali, ma anche per sancire la rottura ufficiale con l’on.le Ignazio Abbate ed il suo gruppo di riferimento.
Difatti non si sono fatti attendere, in consiglio, le reazioni dei consiglieri abbatiani che uno per uno sono intervenuti alcuni per togliersi qualche sassolino dalla scarpa come il consigliere Paolo Nigro che non ha gradito di essere definito dalla sindaca “vile” nella seduta sul dissesto quando insieme ai colleghi abbatiani ha deciso dopo la votazione sul dissesto di abbandonare il consiglio e attorno a questo ha costruito tutto il suo intervento ponendo alla stessa tutta una serie di interrogativi, alle quali però la Monisteri non ha risposto, non essendo l’argomento all’ordine del giorno.
Gli altri interventi sono stati tutti incentrati sempre sulla questione dissesto e sulle responsabilità che i consiglieri abbatiani continuano ad attribuire a questa amministrazione.
La consigliera Neva Guccione ha preso le difese del sindaco Maria Monisteri rispondendo ai consiglieri che se davvero vogliono affrontare il tema del dissesto, cosa che non hanno voluto fare nella seduta dedicata preferendo piuttosto uscire dall’aula, che lo si faccia una volta per tutte in maniera seria, approfondita, riguardando gli atti. “Non si può pretendere di avere diritto di replica– ha detto chiaramente la Guccione- se si decide di abbandonare l’aula”.
Poi ha anche precisato che per lei esiste un solo leader che è Maria Monisteri e non Ignazio Abbate. Infine, rivolgendosi al consigliere Covato che ha chiaramente detto che il sindaco non avrà più il loro sostegno politico ha chiesto che cosa intendono fare, quali sono le loro determinazioni, se passano all’opposizione o si dichiarano indipendenti.
In precedenza, infatti, il Consigliere Covato aveva rivolto all’amministrazione e al sindaco Monisteri una serie di appunti, manchevolezze, ritardi, dichiarando alla fine che i dodici consiglieri di Abbate, non sono maggioranza, ma opposizione.
Al termine di questo dibattito il consigliere Fabio Borrometi ha avanzato la proposta di istituire una commissione d’inchiesta per accertare una volta per tutte le responsabilità politiche di questo dissesto, perchè amministative li accerterà la Corte dei Conti e quelle peneli, eventualmente il Tribunale di Ragusa. La proposta per la Commissione d’inchiesta è stata votata all’unanimità dal consiglio.
Poi si è passati ai punti successivi uno fra tutti quello della rivitalizzazione economica del centro storico con i temporary store, ma è stato rinviato, evitando, forse, uno sgarbo istituzionale visto che si stava per votare il punto senza aver coinvlto la CNA, che ricordiamo vanta un numero importante di commercianti iscritti che aveva anche tenuto un incontro dibattito sul centro storico. Per fortuna però il punto è stato rinviato, con i voti contrari dei consiglieri Cascino, Cecere, Guccione e Civello.
La Cna in un comunicato ha comunque sottolineato per voce del segretario territoriale Carmelo Caccamo come “Il civico consesso ha dato prova di un grande esercizio di democrazia tenendo conto delle istanze formulate da una associazione di categoria come la nostra che ha chiesto di essere ascoltata sul punto e abbiamo anche preso atto dell’impegno assunto dall’assessore al ramo, Tino Antoci, che ha assicurato che ci convocherà in tempi rapidi proprio per affrontare il nodo in questione”
Altro giro altra corsa con la mozione a firma dei dodici consiglieri abbatiani sull’adeguamento delle tariffe per la refezione e trasporto scolastico. La mozione è stata approvata ma anche su questo punto si è aperto il dibattitto e finalmente è intervenuto un componente della Giunta in particolare l’assessore Concetta Spadaro che ha dichiarato la condivisione da parte dell’amministrazione di questa mozione la cui approvazione immediata avrebbe consentito di sbloccare subito i fondi. È stata solo stralciata la parte relativa al centro diurno di Via Sacro Cuore perchè non ancora previsto dalla legge.
In consiglio non poteva essere sfiorata la questione relativa ai buoni libro che sta tenendo banco in queste ore e che ha visto l’intervento del consigliere Giovanni Spadaro del Pd che ha addirittura parlato di una “distrazione di fondi” per quanto riguarda la mancanza di 500mila euro che dovevano servire a rimborsare le famiglie per le spese sostenute per acquistare i libri ai propri figli e che forse non vedranno mai più queste somme. Ma su questo punto che non era all’ordine del giorno come hanno fatto notare i consiglieri abbatiani non si è aperto alcun dibattito.
Oggi intanto a mente fredda è arrivata una dichiarazione del sindaco Maria Monisteri “Dopo la seduta consiliare di ieri sera e alla luce dei contenuti nei vari interventi, prendo atto -al di là dei ‘posizionamenti logistici’ in aula- che esiste una nuova opposizione fatta da dodici consiglieri che anche stavolta, come già successo il 30 gennaio scorso, hanno dimostrato di avere nulla a che spartire con la nostra Amministrazione e con la nostra volontà di lavorare e fare scelte anche difficili ma solo in nome e per conto di Modica e dei Modicani. Finalmente un po’ di chiarezza a beneficio della Città! Quella Città che ieri ha potuto costatare come fra le espressioni delle forze che sostengono la nostra Amministrazione, esistano dialogo, confronto, diversità di vedute e non si segua la teoria e la pratica del pensiero unico e ‘gradito’”.
“Preferisco, continua la Monisteri, -e l’ho sempre detto avere con me consiglieri comunali che siano intelligenze vivaci che si confrontano. Preferisco il dibattito, la discussione, il contraddittorio e anche i modi diversi di vedere e votare su una questione perché questo significa lavorare con consiglieri che hanno LIBERTA’ di PENSIERO e di AZIONE e perché tutto poi trova la sua sintesi e il suo significato nel bene comune per la nostra Città e non nell’interesse particolare”.
E su questo crediamo che il sindaco abbia ragione: non si può restare all’interno di una maggioranza se non si condivide niente di chi la rappresenta e allora ci aspettiamo presto una presa di posizione seria e definitiva dei dodici “apostoli” di Abbate, come da qualche giorno sono stati definiti e forse, non a torto.
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