Modica, la fine di un amore: tra Abbate e Monisteri è divorzio. Cosa ne sarà del futuro?

“Ma non mi importa se non mi ami più, ma non mi importa se non mi vuoi bene, dovrò soltanto reimparare a camminare se non ci sei tu” questo verso della canzone “Cosa mi manchi a fare” di Calcutta ci sono sembrati i più adatti a raccontare la fine di una storia d’amore anche se solo politica.
Perché ieri sera, oltre al dissesto è successo un disastro: è finita ufficialmente la storia tra il sindaco Maria Monisteri e il deputato regionale Ignazio Abbate ed è finita perché come succede spesso nelle coppie una dei due ha messo se stesso davanti ad ogni cosa. Pretendeva da Maria un sacrifico enorme che alla fine non avrebbe comunque portato a niente visto che è stato detto e ridetto che il dissesto era inevitabile.
E così questa mattina da innamorato ferito e tradito Ignazio Abbate ha fatto rimuovere i manifesti della campagna elettorale della sindaca dalla sua segreteria come dimostra questo video…in esclusiva de Il Domani Ibleo.
Il problema però dell’on Abbate è che può anche buttare fuori la Monisteri dalla sua segreteria ma non certo dal Comune, anche se come recita la canzone, adesso la Monisteri dovrà imparare a camminare da sola o per lo meno insieme ai pochi consiglieri rimasti.
I numeri, infatti, sembrano non essere dalla sua parte. Dodici i consiglieri fedeli per l’onorevole Abbate, “vili” per la sindaca. Nigro, Frasca, Franzo’, Giurdanella, Caruso, Floridia, Giannone, Covato, Ruffino, Scapellato, Alecci e Piero Covato.

La sindaca presa dalla rabbia a fine consiglio ha dichiarato senza giri di parole che “da oggi esiste una sola maggioranza”, quale? La sua o quella di Ignazio Abbate?
A sostenerla rimangono infatti solo i consiglieri di “Modica al Centro” i minardiani Fabio Borrometi, la Presidente Mariacristina Minardo,Daniela Spadaro e Pietro Armenia e poi alcuni consiglieri di Prendiamoci Cura, e qui si apre un’altra parentesi perché eravamo tutti convinti che questa fosse la lista della sindaca ed invece anche all’interno di questa lista c’erano gli abbatiani: sono infatti usciti fuori dall’aula Leandro Giurdanella e Miriam Franzo’ mentre sono rimasti a sostegno Michelangelo Aurnia, Margherita Cascino, Cristina Cecere e Neva Guccione.

Quest’ultima in particolare ieri sera si è contraddistinta per il suo intervento, di cui riportiamo alcuni stralci, piuttosto duro con chiaro riferimento all’on Abbate e al suo gruppo.
“La politica non è una questione di poltrone, di giochi di potere o di compromessi, la politica è responsabilità, coraggio e onestà intellettuale. Ribadisco, a chi sembra averlo dimenticato, che il ruolo di consigliere comunale è quello di rappresentare i cittadini e non di servire interessi personali, o proteggere chi si è reso responsabile del disastro finanziario che oggi ci troviamo a fronteggiare. E allora vi chiedo, colleghi consiglieri: siete sicuri di rappresentare la volontà dei vostri elettori? O state, piuttosto, obbedendo ai diktat di un singolo che per salvare sé stesso da responsabilità (ormai sotto gli occhi di tutti) è disposto a sacrificare il bene dei cittadini. Io non ho dubbi sulla strada che dobbiamo seguire: il Sindaco Maria Monisteri, insieme a una parte degli assessori e una parte di consiglieri, e a tutti i dirigenti di questo ente, sta dimostrando che un’altra politica è possibile. La storia giudicherà chi ha avuto il coraggio di affrontare questa crisi a testa alta e chi, invece, ha preferito giocare con la politica delle menzogne”
Colpisce il riferimento “ad una parte dei consiglieri e ad una parte degli assessori” E se per i consiglieri non abbiamo dubbi si tratta di quelli abbatiani, ci chiediamo: chi sono quegli assessori che non hanno dimostrato di lavorare per il bene della città?
Quegli assessori che certamente nel momento in cui il sindaco farà il rimpasto, e lo farà ne siamo certi, dovranno abbandonare definitivamente Palazzo San Domenico: si tratta degli uomini e delle donne di Abbate in primis la Facello, poi la Vindigni, poi Belluardo e a seguire Tino Antoci. Gli altri potrebbero salvarsi, come Viola e Drago, mente in bilico potrebbe esserci anche Samuele Cannizzaro.
Si attende quindi il rimpasto e qualcuno si è già larvatamente proposto, ma è ancora presto per mettere mano alla nuova compagine che dovrà affiancare Maria Monisteri.
C’è anche una variabile che bisogna considerare a questo punto: all’inizio dicevamo che i numeri purtroppo non sono dalla parte della sindaca e quindi Abbate potrebbe costringerla all’angolo limitando la agibilità dell’aula portandola alle dimissioni. Ma sarebbe un’ulteriore sconfitta per Abbate perchè si troverebbe senza sindaco, con il dissesto del suo Comune, costretto a puntare su un altro nome come sindaco della città, improbabile da trovare nell’immediato.
Monisteri potrebbe accettare qualche compromesso ( in questo momento politicamente è più forte di Abbate) pur di non essere mandata a casa. Insomma una proposta da separati in casa. Ma questo implicherà delle scelte e delle rinunce che sarà difficile da accettare per entrambi.
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