Modica, il dissesto va in aula il 30 gennaio. Vigilia di tensioni e manca ancora un parere

E consiglio sia. E’ di queste ore la notizia attesa della convocazione del consiglio comunale di Modica per giorno 30 gennaio.
All’ordine del giorno, la questione dissesto, visto che oramai tutte le carte sono state assemblate: relazione della dirigente, delibera di giunta ed anche la relazione dei revisori dei conti, che a quanto dicono i bene informati, è deflagrante. Manca solo il parere della 3a.Commissione.
Una convocazione, quindi, del Consiglio che arriva dopo una seduta dei capigruppo in cui più che i presenti Piero Armenia per “Modica al Centro”, Margherita Cascino per “Prendiamoci Cura”, Giovanni Spadaro per il “Partito Democratico” e Ivana Castello per “Castello Sindaco” contano gli assenti: mancavano infatti gli uomini e le donne di Ignazio.Abbate.
Riunione dei Capi Gruppo che si è tenuta per la determinazione del Presidente del Cosiglio, Mariacristina Minardo, che l’aveva convocata nei giorni scorsi. Alla vigilia, però, era entrato a gamba tesa, il Commissario ad acta dott. Giovanni Coco, che in conclusione di una nota, zeppa di numeri triti e ritriti, nella sostanza chiedeva al Presidente del Consiglio di spostare la riunione e al presidente della commissione di non valutare i documenti relativi al dissesto. Una ingerenza che ha fatto scoppiare immeditamente il sistema di autoprotezione dei ruoli.
Insomma è stato messo in atto un tentativo per esercitare pressioni sul Presidente del Consiglio Comunale Mariacristina Minardo, per fare rinviare la conferenza e di conseguenza il consiglio comunale. Ma a quale scopo? Dettato da chi, alla vigilia della riunione che doveva decidere la data di convocazione del Consiglio?
Bisogna dare atto, al Presidente del Consiglio, di aver intrapreso tempestivamente tutte le azioni necessarie per rintuzzare una pretesa, quella del Commissario ad acta. Tant’è che è stato chiesto un parere al Segretario Generale del Comune e poi, come logica conseguenza, una risposta netta e determinata al dott. Giovanni Coco sul mancato accoglimento della sua richiesta.
La convinzione comune è quella che non ci sono soluzioni alternative al dissesto e questo nonostante l’on Ignazio Abbate stia facendo fuoco e fiamme per rinviare ogni decisione, l’impressione, questa volta, è quella che, chi avrà responsabilità dovrà rispondere delle sue azioni. Tutti i tentativi di procastinare questa decisione sono legittimi, compreso il fatto che 12 consiglieri dell’area di Inazio Abbatei non si presenteranno alla seduta del consiglio di giovedì. Cambierà poco. Ma saranno davvero tutti compatti gli uomini e le donne di Abbate? Non è dato sapersi.
Una cosa però è certa la rottura tra Abbate e la Monisteri che, ormai, nessuno prova nemmeno a camuffare. Sarà, quindi, un consiglio infuocato quello di giovedì? ( e i cittadinini si auspicano che venga trasmesso per la prima volta in streaming) e non potrebbe essere altrimenti.
La questione in ballo è troppo delicata. Durante i lavori della conferenza di venerdì, è emersa in particolare l’importanza di far pervenire in Consiglio il parere della III commissione Bilancio, motivo per cui i capigruppo hanno invitato l’ufficio di Presidenza a sollecitare il presidente della Commissione Bilancio a volere convocare a stretto giro la stessa commissione. Ma anche su questa pare che ci siano state delle pressioni per non farla convocare, ma sono solo indiscrezioni che al momento non trovano riscontro. SI vedrà nei prossimi giorni quale sarà il parere della Terza Commissione.
Ma adesso è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, nessuno escluso, nessuno, a parte l’opposizione, che ha sempre martellato su questi temi, mentre altri consiglieri sapevano (forse qualcuno non fino in fondo) e hanno taciuto.
Anche i Revisori dei conti, a quanto si è appreso, hanno fatto pervenire la loro relazione che fotografa la situazione attuale ed aggiornata, delle varie voci di debito, senza tralasciare considerazioni pesanti sulle origini del debito e dai soggetti in carica che li hanno determinati. E’ una relazione che distribuisce le pagelle di incapacità amministrativa e finanziaria.
Chi ha avuto la possibilità di leggerla, non può non esimersi dal dedurre che il responsabile del disastro è uno ed uno solo, anche se in buona compagnia, quale ad esempio l’attuale sindaco Monisteri, che forse avrebbe dovuto fare approvare tutti gli strumenti finanziari, invece di caricarseli sul groppone per non rompere gli equili e le intese con l’ex sindaco Abbate, poi diventato onorevole dela Democrazia Cristiana all’Assemblea Regionale Siciliana.
Ma i revisori, sono stati categorici: Dissesto senza se e senza ma. Poi si potrà risanare Modica.
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