Sul dissesto del Comune di Modica l’intervento di FdI e della scuola di formazione politica “Failla”

A Modica non accenna a placarsi, com’è giusto che sia, il dibattito politico sull’argomento principe del 2025: il dissesto finanziario del Comune, deliberato e ufficializzato dalla Giunta.

Negli ultimi mesi – afferma il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Marco Nanì – nonostante il sindaco abbia spesso minimizzato le criticità finanziarie del comune, la città ha vissuto nella consapevolezza di una situazione finanziaria sempre più critica, alimentando l’incertezza e la sfiducia dei cittadini con ricadute negative sul tessuto socio economico della nostra città. Abbiamo assistito alla logica dell’approssimazione, a fantasiosi piani di riequilibrio finanziario, a bilanci non approvati e ai debiti fuori bilancio di cui non si aveva, fino a pochi mesi fa, alcuna contezza. Tutti segni premonitori dell’attuale default finanziario.

Adesso che la Giunta ha deliberato il dissesto – prosegue la nota di Fratelli d’Italia – si mette a nudo la responsabilità politica di una classe dirigente che dovrebbe prendere atto della propria incapacità amministrativa, per non avere evidenziato con tempestività le passività e adottato gli atti necessari di riequilibrio e copertura.

Fratelli d’Italia – conclude Marco Naní – è aperta al dialogo e al confronto costruttivo con tutte le forze politiche alternative a questa amministrazione che abbiano davvero a cuore il bene della città.

Sulla vicenda interviene anche la Scuola di Formazione Politica e Culturale “Virgilio Failla” che parla di passaggio cruciale nella vita della città.

“Ricordiamo che nel giugno del 2013, quando il deficit strutturale era stato accertato in 64 milioni di euro, il Comune di Modica ha adottato un Piano di riequilibrio del Bilancio, approvato dalla Corte dei Conti, che prevedeva anche l’assegnazione di un prestito di pari importo, per il ripianare il debito nell’arco di un decennio.

Se questo piano di riequilibrio fosse stato correttamente adempiuto, oggi il Comune di Modica avrebbe già estinto quel prestito, ed i suoi amministratori potrebbero oggi investire in opere e servizi per la città” ricorda il Prof. Giovanni Di Rosa.

La dichiarazione di dissesto, invece, certifica che le ultime due amministrazioni, guidate dall’on. Ignazio Abbate, hanno sprecato quell’occasione di risanamento finanziario dell’ente, perseguendo una politica clientelare che ha fatto lievitare il debito comunale fino alla spropositata cifra di circa di 150 milioni di euro, oltre eventuali ulteriori debiti fuori bilancio ancora da accertare.

“Come Scuola di Formazione Politica riteniamo che l’operato delle due giunte Abbate rappresenti un esempio evidente di una cattiva gestione della cosa pubblica, e che la scelta democratica dei rappresentanti politici dovrebbe sempre richiedere competenza, sobrietà, senso di responsabilità, sensibilità verso il Bene Comune, attenzione verso le future generazioni: in buona sostanza tutte le qualità indefettibili che una degna classe dirigente dovrebbe possedere e che nell’ultimo decennio sono andate perdute nel panorama politico cittadino.

Modica ora ha un disperato bisogno di una svolta radicale nella gestione della cosa pubblica, e che si determini nella vita politica locale un clima positivo, costruttivo, di partecipazione e di risveglio di tutte le forze democratiche, dei partiti, delle associazioni, dei cittadini che hanno a cuore il presente e il futuro della città. La scuola di Formazione auspica che questo sia il momento giusto per una vera Rinascita per Modica e che i suoi protagonisti siano i tanti giovani talenti di cui la nostra città è ricca” conclude Di Rosa.

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