“La Stella d’Oriente” il presepe vivente del Quartiere Dente a Modica

Si è rinnovato anche quest’anno il tradizionale Presepe Vivente della Parrocchia Sant’Anna nel Quartiere d’Oriente a Modica. Una tradizione che ogni anno si arricchisce sempre di più di nuovi elementi.

La tradizione che ogni anno si ripete non è solo uno spettacolo, ma un vero e proprio viaggio dell’anima. A coordinare le attività il parroco don Crescenzio Mucia, che quest’anno ha saputo stupire tutti, creando un grande lavoro di squadra per realizzare un percorso nuovo.

Il presepe “La Stella D’Oriente” ha saputo trasformare gli spazi della Chiesa e il piazzale dell’Istituto Boccone del povero in un palcoscenico di emozioni, storia e spiritualità. Un presepe unico nel suo genere, non solo una rappresentazione artistica della nascita di Gesù, ma un invito a compiere un viaggio spirituale. I visitatori, infatti, sono stati inviati a mmergersi nelle vicende umane e politiche che segnarono la vita di Maria e Giuseppe.

Attraverso una serie di stazioni sapientemente allestite, “La Stella D’Oriente” racconta un viaggio che non è solo fisico, ma anche emotivo. Ogni tappa offre una finestra su un aspetto diverso di questa straordinaria storia.

Dalla fatica del viaggio verso Betlemme alla ricerca di un rifugio in una società ostile, le prime stazioni rievocano con intensità le difficoltà di Maria e Giuseppe. Gli attori, vestiti in costumi d’epoca curati nei minimi dettagli, interpretano con autentica passione i loro ruoli, coinvolgendo il pubblico in una narrazione che sembra prendere vita davanti ai loro occhi.

Non mancano i richiami alle tensioni politiche dell’epoca: la paura del censimento, la pressione del potere romano, e l’angoscia di una coppia costretta a cercare rifugio. Ogni stazione è un piccolo capolavoro di scenografia e interpretazione, capace di commuovere e far riflettere.

L’Incontro con San Francesco: una sorpresa inaspettata

Ma ciò che rende “La Stella D’Oriente” davvero speciale è l’incontro simbolico con San Francesco, che proietta i visitatori in un’altra epoca storica. Questo passaggio, sorprendente e poetico, è un omaggio al santo di Assisi, che per primo ideò il presepe come lo conosciamo oggi. San Francesco, interpretato con straordinaria delicatezza, guida i presenti verso una comprensione più profonda del significato del Natale, come momento di pace e riconciliazione universale.

Il percorso culmina davanti alla vera culla, dove il Santissimo è esposto in tutta la sua semplicità e sacralità. Qui, ogni tensione si dissolve e lascia spazio a un’emozione pura e profonda. La luce soffusa, il silenzio rispettoso creano un’atmosfera di pace che tocca il cuore di chiunque si trovi lì. È impossibile non lasciarsi pervadere da un senso di serenità e speranza, un dono raro in un mondo frenetico.

Foto di Paolo Portogallo

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