Modica, 9 consiglieri della maggioranza chiedono ad alta voce: quali azioni per evitare il dissesto?

Contemporaneamente danno il sostegno al progetto politico del sindaco Monisteri e chiedono di prendere le distanze dai debiti fatti dall’ex sindaco Abbate

Quello che è accaduto ieri sera in consiglio comunale, checche’ se ne dica, segna definitivamente l’inizio della fine della maggioranza politica a Palazzo San Domenico.

La dura presa di posizione dei consiglieri del gruppo Modica al Centro, composto dai consiglieri Fabio Borrometi, Daniela Spadaro, Piero Armenia e dalla Presidente del Consiglio Mariacristina Minardo insieme ai consiglieri di Prendiamoci Cura Michelangelo Aurnia, Margherita Cascino, Cristina Cecere, Neva Guccione e al consigliere Giorgio Civello della Dc di Abbate non può passare inosservata anche alla luce di ciò che è stato detto in consiglio e poi divulgato in un comunicato a firma dei nove consiglieri.

In parole povere i consiglieri chiedono all’amministrazione quali sono le procedure che intende intraprendere alla luce dell’inevitabile  dissesto finanziario del Comune di Modica. 

Dopo un excursus di quanto accaduto in questi mesi i consiglieri mettono in evidenza la dichiarazione Responsabile del servizio finanziario del 15/11/2024 che qui in parte si riporta: “Preso atto dell’importante squilibrio strutturale provocato dal maggior disavanzo di amministrazione rideterminato dalla Sezione Regionale siciliana della Corte dei Conti con deliberazione n.250/2024 del 09.09.2024, relativo alle annualità 2021, 2022…omissis…determina l’impossibilità di recupero ai sensi dell’art. 188 del d.lgs 267/2022, e che pertanto l’unica via percorribile è l’avvio della procedura di dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi degli art. 244 e seguenti del d.lgs 267/2000, salvo eventuali e/o sopraggiunti interventi legislativi in materia di risanamento per gli Enti locali. E ancora che “l’Ente non è in condizioni di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ed non è in grado di assolvere a crediti liquidi ed esigibili, oltre a Debiti fuori bilancio e copertura disavanzi partecipate, il tutto in violazione degli obblighi di cui ai commi 1,2,3 dell’art. 191 del TUEL”. 

A seguito di questa nota che non lascia alcun dubbio su quale sia il destino dell’Ente segue una nota dei Revisori dei Conti del 15 Novembre che invita  l’Ente  ad attivarsi, senza indugio, ad avviare le procedure di cui all’art. 244 e seguenti del D.lgs 267/200 ed atti consequenziali ognuno per le proprie competenze;

Con queste premesse i consiglieri chiedono  “all’amministrazione, nella persona del Sindaco e dell’Assessore al Bilancio oltre a tutti gli altri amministratori e Uffici preposti, come intendono attivarsi o se hanno già attivato le procedure amministrative e contabili previste dalla Legge e sollecitate dai diversi Uffici e Organi di controllo” 

Insomma i consiglieri vogliono sapere cosa sta aspettando l’amministrazione a prendere le iniziative necessarie per dichiarare il dissesto o per evitarlo. 

In questi giorni sono circolate delle voci relativamente ad un emendamento per salvare i comuni in dissesto. L’emendamento in questione è stato depositato in Commissione alla Camera dall’on.Nino Minardo che ci ha confermato le sollecitazioni ricevute per tentare una via d’uscita, dalla situazione difficilissima in cui si trova il Comune di Modica.

L’emendamente, in sostanze, prevederebbe una soluzione del tipo: spalmare i debiti in 30 anni, nel caso di Modica, i 96 milioni verrebbero pagati a 3 milioni l’anno per 30 anni e così anche quelli che verranno.

Una soluzione in salita che, se approvato, significherebbe autorizzare i Comuni a fare debiti, tanto poi si pagano in 30 anni, ipotecando il futuro e la vita amministrative dei prossimi sei consigli comunali.

In tutto ciò si innesta, la richiesta del Sindaco di rinviare il contraddittorio con la Corte dei Conti, proprio per discutere e chiarire con i giudici contabile la situazione del Comune stigmatizzata nella relazione di settembre. A gennaio, si potrebbe scrivere un’altra storia, se l’emendamento spalma debiti in 30 anni venisse approvato entro l’anno. Ma nessuno ci crede.

Ma il dato politico che emerge, come sottolineavamo all’inizio, è che nonostante si voglia ancora far finta di niente, c’è una spaccatura profonda all’interno della maggioranza che vede da una parte la fazione pro Maria e dall’altra pro Ignazio. E i nomi dei consiglieri che hanno firmato l’interrogazione dimostrano come il gruppo che fa capo all’on Minardo, insieme ad alcuni componenti della lista che invece fa capo proprio al sindaco, sono dalla parte di quest’ultima.

Infatti nella dichiarazione rilasciata in aula dalla capogruppo di Modica al Centro Daniela Spadaro c’è un passaggio a nome dei nove consiglieri in cui si dichiara apertamente la fiducia al sindaco Maria Monisteri e l’attribuzione delle responsabilità a chi ha amministrato nel 2021 e 2022 con chiaro riferimento all’on Ignazio Abbato allora sindaco di Modica.

Certo per onestà intellettuale non possiamo non ricordare che l’attuale sindaco insieme ad una parte della Giunta erano alla guida della città insieme all’on Abbate e che il consigliere Civello, eletto nelle fila della Dc che fa capo ad Abbate e’ stato consigliere per cinque anni nella sindacatura dello stesso.

Questo ovviamente solo per dire che certamente all’ex sindaco oggi deputato regionale, vengono addossate tutte le responsabilità del caso, e che cercare di smarcarsi dal passato, alla luce dei fatti non è così facile come si vorrebbe soprattutto avendo impostato una campagna elettorale sulla continuità con la precedente amministrazione.

Insomma ognuno ha le proprie responsabilità per il dissesto del comune, chi più chi meno. Bene però hanno fatto i consiglieri ad alzare la testa e a dire chiaramente come stanno le cose perché ad un certo punto, pur appartenendo ad una maggioranza, non si può difendere l’indifendibile. 

Staremo a vedere che cosa accadrà adesso perché certamente qualcosa dovrà succedere, visto che la rottura, sulle procedure adesso è ufficiale e non si può più nascondere. 

Comune di Modica, Consiglio Comunale Modica, Cristina Cecere, Daniela Spadaro, Dissesto, Fabio Borrometi, Giorgio Civello, ignazio abbate, margherita cascino, Maria Monisteri, Mariacristina Minardo, Michelangelo Aurnia, Modica Al centro, Neva Guccione, Pietro Armenia, Prendiamoci Cura, revisori dei conti

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