Don Salvatore Cerruto è arrivato a Butembo-Beni, ma è emergenza umanitaria in Congo
Ieri il Centro Diocesano Missionario di Noto, sulla pagina ufficiale della Diocesi ha comunicato alcuni aggiornamenti in merito alla missione che sta portando avanti don Salvatore Cerruto in Congo.
La situazione è drammatica a causa degli sconvolgimenti sociopolitici da parte dei ribelli M23 e dell’ADF. L’unico a partire della delegazione della Diocesi di Noto per la terra gemella di Butembo-Beni è stato don Salvatore Cerruto.
In questo momento la zona di Butembo è vittima di atrocità assurde e indicibili. Don Salvatore Cerruto nel comunicare notizie sul suo lungo viaggio e sul suo arrivo, non ha nascosto le terribili atrocità che ha visto. Un comunicato di cronaca terribile, un bollettino di guerra, dimenticato da tanti e soprattutto poco raccontato dai media.
L’appello del Centro Diocesano Missionario
“Davanti a tanta violenza, morte ed indifferenza mediatica, noi non possiamo tacere, come Diocesi di Noto gemellata con la diocesi di Butembo-Beni da 36 anni, noi non possiamo essere indifferenti e muti davanti a questi scenari di martirio e di indigenza, noi non possiamo voltare le spalle alle esigenze concrete di solidarietà dei nostri fratelli gemelli congolesi” ha scritto in lungo post Carmela Giurdanella del Centro Missionario.
Il Centro Diocesano Missionario chiede alla parrocchie della Diocesi di Noto di predisporre veglia di preghiera, un digiuno, e raccolte per esprimere carità fraterna e solidale. Segni concreti per sensibilizzare e alzare lo sguardo sulle necessità di questa terra amata e bistrattata da tutti.
Il messaggio di don Cerruto alla Diocesi e non
Don Salvatore Cerruto è arrivato la sera del 17 luglio, dopo essere riuscito ad entrare dalla frontiera di Kasindi, ai confini con l’Uganda. Nel suo messaggio apre subito descrivendo la situazione: “ho incontrato sulla strada diversi contingenti militari congolesi e soprattutto ugandesi, che sono impegnati ufficialmente per contrastare gli attacchi di gruppi armati di ribelli, protagonisti di massacri nei villaggi che provocano il terrore in tutta la popolazione della regione”.
Nel suo lungo messaggio prosegue spiegando quanto ha visto lungo le strade: “sapevo già prima di partire della grave situazione che vive la diocesi di Butembo Beni, gemellata con Noto, in questa parte occidentale del Congo nella provincia del Nord Kivu. Pensavo quindi di dover fornire delle informazioni di prima mano da diffondere quanto meno nella diocesi di Noto per tener viva l’attenzione su quanto accade qui. Ma non pensavo di dovermi impegnare fin dal primo giorno nella redazione di quello che sembra un bollettino di guerra.” scrive don Salvatore.
L’ADF massacra senza pietà e le forze governative sembrano immobili
Infatti nei giorni prima dell’arrivo di don Salvatore Cerruto ben nove persone sono state uccise nel villaggio di Mabuo, Parrocchia Saint Damien de Mabasele, vicino Beni. Qui spiega don Salvatore Cerruto: “i ribelli li hanno attaccati e massacrati mentre erano al lavoro nei campi. Altre persone sono state rapite e non si sa la loro sorte. I ribelli hanno poi incendiato sette case nel villaggio. Mercoledì 17 luglio sono state prese di mira e uccise altre sette persone, quattro uomini e tre donne, mentre erano sulla strada con il carico dei prodotti agricoli da portare al mercato di Beu-Manyama. Altre tre persone sono state uccise nel villaggio di Moliso, e un tassista di moto è stato ucciso sulla strada di Komanda vicino Matsongani. Le due persone che viaggiavano sulla moto con lui sono state ferite.”
Stando alle ricostruzioni gli autori di questa efferati massacri sono i ribelli dell’ADF (Allied Democratic Forces), una formazione jihadista vicina all’Isis, nata in Uganda nel 1995 e radicata nella zona congolese di confine che ricade nella diocesi di Butembo Beni.
La popolazione denuncia l’allarme, ma vengono ignorati
Inoltre: “è da dire che la presenza di questi gruppi era stata notata dalla popolazione che nei giorni scorsi aveva dato l’allarme. Vien però da chiedersi necessariamente perché le forze armate congolesi e ugandesi abbiano ignorato l’allarme. E infine nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 luglio altre sette vittime sono state registrate nell’attacco che sempre i ribelli dell’ADF hanno sferrato al villaggio di Mayibi, incendiando le case” racconta ancora da Butembo don Salvatore.
Nella giornata di venerdì ha perso la vita anche un sacerdote don Ghislain Kiamundu. Don Salvatore è riuscito a visitarlo giovedì mentre si trovava alle cliniche universitarie di Butembo dove era stato ricoverato da moribondo a causa di alcuni problemi cardiaci. Le cure, effettuate presso il centro cardiologico Pino Staglianò, sono valse a poco perché il cuore non ha retto il forte stress.
L’invito dela Centro Diocesano Missionario
Il Centro Diocesano Missionario, guidato da Carmela Giurdanella, invita a sostenere con la preghiera incessante Don Salvatore Cerruto in questa Missione di Pace e di testimonianza coraggiosa. Inoltre invita ad attivarsi nella fede operosa di carità fraterna per i nostri fratelli gemelli in seria crisi di emergenza umanitaria.
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