Il consiglio comunale di Comiso, con ampia maggioranza, ha lavorato sino a tarda sera per approvare il bilancio di previsione 2024/2026.

Il sindaco Schembari ha tracciato le linee strategiche e programmatiche dell’amministrazione. E’ seguita l’illustrazione di una serie di emendamenti al bilancio presentati dai gruppi di minoranza, alcuni dei quali ritirati a causa della parere non favorevole del Collegio dei revisori dei conti ed altri respinti convintamene perché non funzionali all’impianto complessivo dato dalla Giunta.

La maggioranza soddisfatta ha detto di avere solo il rammarico di aver sentito anche quest’anno il solito spauracchio dell’imminente baratro finanziario provenire dai banchi di minoranza, dai quali ci si aspetterebbe invece un atteggiamento più collaborativo.

E per la verità i commenti dell’opposizione sono davvero pesanti.

Il gruppo consiliare della Lista Spiga ha messo in guardia il consiglio sui rischi di un bilancio che presenta entrate a scarsa probabilità di incasso, gonfiate da milioni di euro, otto per la precisione, che derivano da accertamenti su presunti tributi degli anni precedenti non pagati e da lotta all’evasione.

A fronte di questa cifra abnorme restano incredibilmente sottostimate le spese dell’Ente con alcune autentiche chicche: zero euro per le manutenzioni scolastiche, solo 10 mila euro per un anno di manutenzioni ordinarie stradali, solo 10 mila euro per un anno di manutenzione dell’intero verde pubblico comunale, zero euro per il personale cimiteriale, e 1.500 euro per le intere manutenzioni cimiteriali, mille euro per un anno di sostegno a commercio e artigianato; mille euro per un anno di sostegno all’agricoltura; ma 200 mila euro di indennità per giunta e sindaco.

Ciliegina sulla torta la confessione della giunta che la percentuale di incasso dei tributi comunali è scesa al 37%, record negativo.

Fortemente critica anche la posizione dei consiglieri di Coraggio Comiso, Cristina Betta e Salvo Liuzzo, che a tal proposito dichiarano: “Seguiamo con grande preoccupazione l’evolversi di una gestione economico finanziaria per molti versi suicida. A parte i numeri contenuti nello strumento finanziario, tramite il quale si stimano entrate che molto probabilmente non potranno concretarsi, si evince l’incapacità dell’ente di riscuotere le somme non incassate degli anni passati, malgrado i metodi a dir poco aggressivi del riscossore privato. Inoltre, lasciano fortemente preoccupati i richiami del collegio dei revisori, che, tra le altre cose, hanno categoricamente imposto, riguardo all’esecuzione degli investimenti, il necessario reperimento dei mezzi finanziari. Abbiamo quindi votato contro, dando la nostra disponibilità a collaborare al fine di fermare, per tempo, questa nave alla deriva”.