Fatti criminali a Vittoria, parla il sindaco Aiello (finalmente)

“Fatti criminali e realtà”, con un post su facebook intitolato così, il sindaco di Vittoria Francesco Aiello ha rotto questa mattina il silenzio sui gravi fatti di cronaca avvenuti lo scorso 25 aprile.

“Dopo l’agguato che ha confermato drammaticamente la persistenza in sonno di cellule mafiose pronte a colpire, la platea dei coristi si esibisce nelle rituali esternazioni di condanna. Si certo, condanniamo. Ma la condanna, scontata, non basta” dichiara Aiello facendo riferimento ai tanti interventi che si sono succeduti in queste ore dopo il ferimento di un ex collaboratore di giustizia.

“Occorre che la societa’ vittoriese e le Istituzioni tutte, dello Stato del Comune della Regione, la societa’ civile, si interroghino sulle condizioni che determinano la sopravvivenza di un sistema mafioso, simile a quello che sussiste in tutta la Sicilia, e come esso possa alimentarsi dentro la realta’ economica e sociale del nostro territorio.

Se mafia e stidda sopravvivono in sonno, sotto i nostri occhi ci sono invece i segnali della degenerazione, che bisogna cercare di descrivere, controllare, annotare, segnalare, contrastare. Assieme alle Forze dell’Ordine, impegnate strenuamente nella difesa delle nostre Comunita’ dall’assalto criminale.

E’ su questo crinale che avviene la mutazione. Quando l’illegalita’ si fa sistema e le mafie fanno impresa e si consolidano clamorosamente. In questo ambito il sistema dimostra la sua fragilita’.

Nella zona trasformata, da Licata a Pachino a Vittoria, i prodotti agricoli si vendono con pratiche non sempre corrette. Aggi, provvigioni, prezzi fuori mercato, fatturazioni doppie, provvigioni in trasferta: nessuno ne parla. Omerta’ assoluta. Il business e’ troppo grande. Meglio assecondare.

Poi c’e’ la droga, la formazione di organizzazioni criminali miste, interetniche, che innestano nel territorio metodologie e riti criminali nuovi, con una platea di consumatori sempre piu’ ampia e socialmente variegata. Infine ci sono le storie del passato, le vendette, i conti da definire.

Ma su questi aspetti saranno gli investigatori a chiarire” aggiunge ancora il primo cittadino che conclude dicendo: “Purtroppo la realtà è avvolta da schermi di ipocrisie politiche e sociali pubbliche e private. Mentre gli uomini delle Forze dell’Ordine lavorano e si espongono nei territori.

Nel mentre cio’ accade, il cinismo feroce degli sciacalli si esibisce e fa scempio del lavoro di tutti. Parla Aiello? Certo che parla. E dice cose che i collusi non diranno mai”.

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