Modica, il 25 aprile della Scuola “Failla”, di Cgil Anpi e Auser

Oggi, nella ricorrenza del 25 aprile, per iniziativa della Scuola di Formazione “Virgilio Failla”, della CGIL,dell’Auser, dell’ANPI, alla presenza dei rappresentanti di queste organizzazioni e anche del Partito democratico e soprattutto di un folto pubblico, è stata deposta una corona di fiori al monumento dei caduti del 29 maggio 1921, a Modica, per mano dello squadrismo fascista ibleo.


Nella breve commemorazione Giovanni Di Rosa ha ricordato che c’è un filo conduttore nero che unisce i morti di Modica e della provincia di Siracusa nel biennio nero, 1921-1922, quando il fascismo si è imposto con il manganello, le armi e la violenza e i partigiani e gli innocenti trucidati durante la Resistenza combattuta da uomini e donne di tutte le fedi politiche contro il nazifascismo e quando il fascismo agonizzante, viene definitivamente sconfitto.


È stata sottolineata l’importanza di ricordare, in particolare alle nuove generazioni, gli eventi storici che, durante la seconda guerra mondiale, portarono alla sconfitta di un regime poliziesco e sanguinario che aveva soppresso tutte le libertà, sciolto i partiti politici e i sindacati; che aveva perseguitato, con il carcere, il confino e l’esilio gli oppositori, che aveva ucciso Giacomo Matteotti e fatto morire in carcere Antonio Gramsci.


La resistenza e la Liberazione, grazie al sacrificio di migliaia di uomini e donne, hanno restituito all’Italia la libertà e la democrazia e sono il patto fondativo della Repubblica e della Costituzione antifascista.
I governanti attuali, in particolare gli eredi della repubblica di Salò, non solo rifiutano di riconoscere il carattere antifascista della Costituzione, ma praticano politiche che ne snaturano lo spirito, come i provvedimenti volti ad imbavagliare la stampa e la libera espressione o le riforme costituzionali in itinere per cambiare il carattere parlamentare della nostra Carta.

L’incontro si è arricchito e il pubblico è stato particolarmente coinvolto dalla lettura di brani riguardanti la Liberazione.

Angela Allegria ha letto la lettera di un giovane ispicese di 23 anni, Antonio Brancati, inviata ai genitori prima che venisse fucilato dai nazifascisti il 22 marzo 1944.

Antonio Ruta ha letto un brano di Piero Gobetti sul fascismo, sul temperamento degli Italiani e sulla Liberazione.

Infine Silvia Rizza ha letto il monologo di Antonio Scurati sulla Liberazione, censurato dalla Rai e dal Governo, sottolineando che la censura ha contribuito a diffonderne la lettura e la conoscenza. Eterogenesi dei fini.

L’incontro si è concluso con il canto di Bella ciao.

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