Da Ragusa a Modica il vizietto dei sindaci di non rispondere alle interrogazioni

Il consigliere comunale di Generazione Ragusa, Gaetano Mauro, esprime serie  preoccupazioni riguardo alla condotta del sindaco di Ragusa.

Mauro, accusa il primo cittadino Peppe Cassì di non rispondere alle interrogazioni poste in consiglio comunale. Questo comportamento, secondo Mauro, “rappresenta una grave violazione di legge e dei principi legislativi fondamentali che guidano il funzionamento delle istituzioni democratiche. Direi che è un vero e proprio attacco alla democrazia.”

Un comportamento che ci fa subito venire in mente come questo vizietto sia diffuso anche a Modica. Sappiamo quante volte il consigliere d’opposizione Giovanni Spadaro abbia lamentato questo problema chiedendo più volte all’amministrazione di Palazzo San Domenico di rispondere alle sue interrogazioni non ultima quella sul parcheggio di Via Sacro Cuore.

E sapete per tutta risposta l’amministrazione cosa ha fatto? Hai inviato un comunicato stampa per dire che sabato ci sarà l’inaugurazione del parcheggio di Via Sacro Cuore. E allora ci chiediamo perché non rispondere al consigliere Spadaro dicendo che i problemi ( che a questo punto resteranno un mistero) sono stati risolti e presto si provvederà all’inaugurazione).

Ma andiamo avanti con il comunicato del consigliere comunale di Ragusa Mauro, perché troveremo degli spunti interessanti anche per Modica.

Mauro, infatti, ad un certo punto cercando di dare una spiegazione al silenzio di Cassì dice “O Cassì non risponde alle interrogazioni perché’ non ha nulla da dire o perché i dubbi sollevati nelle stesse corrispondono al vero”. Un dubbio sacrosanto quello del consigliere Mauro che spesso ci siamo posti anche noi interrogandoci sulle mancate risposte dell’amministrazione Monisteri. Inoltre, andando avanti con il comunicato del consigliere Mauro si evince una cosa importante ovvero: l’amministrazione non può scegliere se rispondere o meno ma è tenuta per legge a farlo.

L’art. 32 del “Regolamento del Consiglio” del Comune di Ragusa, impone all’autorità interpellata di rispondere entro il termine massimo di 30 giorni”. La stessa cosa prevede la legge. “La risposta del sindaco e i conseguenti provvedimenti sono atti dovuti a cui non si può più sottrarre” tanto che sottolinea il consigliere Mauro “il legislatore affida una tale importanza al potere ispettivo del consigliere comunale da prevedere, addirittura, la decadenza degli Amministratori che decidono di non riscontrare o di evadere tardivamente gli atti ispettivi”.

A questo punto non è necessario aggiungere altro. I Consiglieri, in mancanze di risposte, devono con tutti i mezzi fare rispettare la legge.

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