Modica avrà il suo Giardino dei Giusti. Iniziativa dell’Istituto S. Marta-Ciaceri

Verrà inaugurato il 21 marzo alle ore 12.00 a Modica in un’area del parco di San Giuseppe u Timpuni.

“Il giardino dei Giusti” luogo di memoria, incontro e dialogo per tutta la comunità, con l’obiettivo di onorare i Giusti di tutto il mondo, raccontando le loro storie e perpetuando, attraverso la cura dell’albero, la memoria e l’azione meritevole dei Giusti. L’idea nata dell’’Istituto Comprensivo “S. Marta – E. Ciaceri” avrà il patrocinio del Comune e dell’associazione Gariwo.

 “L’inaugurazione del giardino dei giusti– spiega la referente alla legalità ed educazione civica dell’Istituto prof.ssa Stefania Zacco- rappresenta la fase finale del Percorso Legalità, al quale hanno partecipato le classi di scuola primaria e secondaria di I grado del nostro istituto. Un percorso emozionante fatto di ascolto, confronto, condivisione, con la partecipazione al concorso ‘Adotta un Giusto’, dove i bambini e i ragazzi hanno mostrato di essere sensibili, attenti, partecipi, con la realizzazione di opere meravigliose.

Il giardino- prosegue la professore Zacco- è stato fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica, professoressa Grazia Basile, che già nel 2017 aveva realizzato il primo giardino dei Giusti a Pozzallo, insieme agli alunni, ai docenti dell’Istituto Comprensivo “G. Rogasi” e all’amministrazione comunale, presso la villa comunale cittadina. Gli insegnanti hanno accolto con entusiasmo la proposta della dirigente, che ringraziamo per la passione e la tenacia che infonde in ogni iniziativa educativa, convinti che la memoria del bene, consegnata al racconto delle azioni dei Giusti, abbia un’importante funzione educativa e possa promuovere una cittadinanza attiva, solidale e responsabile”

La fondazione Gariwo (acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide), nata nel 1999 a Milano, ha creato nel 2003, insieme al Comune di Milano, sull’esempio dello Yad Vashem di Gerusalemme, il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella, e da allora circa duecento Giardini sono sorti negli anni in Italia e nel mondo, grazie alla passione di amministratori pubblici, associazioni, insegnanti, semplici cittadini. Da quest’anno anche il giardino dei Giusti della città di Modica sarà inserito in questo circuito nazionale ed internazionale.

“C’è un albero per ogni uomo che ha scelto il bene”, e a Modica gli alberi saranno dedicati a due figure di Giusti: Nicholas Winton, adottato dai ragazzi di scuola secondaria di I grado, era un semplice agente di cambio britannico che visita la Cecoslovacchia nell’autunno del 1939 e rimane sconvolto: percepisce il pericolo che incombe sui bambini ebrei confinati nei ghetti di Praga e organizza l’operazione Kindertransport, che porterà alla salvezza di 669 bambini. Gli alunni ne hanno conosciuto la figura attraverso la visione del film One life al cinema Aurora e, dopo avere riflettuto sul valore della vita, della solidarietà e l’importanza della pace, hanno realizzato opere grafiche, poesie e racconti, con la consapevolezza che, oggi come ieri, “chi salva una vita, salva il mondo intero” ed è da considerare un eroe. In questo mondo pieno di facili eroismi e di futili valori, dove la guerra continua ad esistere, i veri eroi sono coloro che resistono alla violenza e la combattono con l’arma della pace, della giustizia, dell’amore.

Felicia Bartolotta Impastato, adottata dai bambini di scuola primaria, è stata una donna coraggiosa e forte, che riesce a superare il dolore per la morte del figlio, combattendo la mafia per tutta la vita, in memoria di Peppino e di tutte le vittime di sopruso; è diventata simbolo di resistenza, e, come ha detto la nipote Elisa ai nostri alunni, “resistenza” è una parola bellissima. La cultura è resistenza, infatti, con le parole di Felicia, “la mafia si combatte con la cultura, non con la pistola”.

Momento indimenticabile di questo Percorso Legalità– racconta la professoressa Zacco- è stato il viaggio dei nostri bambini a Palermo, visitando i luoghi in cui la mafia si è fatta prepotentemente sentire, ma non ha vinto, perché non è riuscita ad eliminare la storia, le vite e i valori che sono ancora vivi nella casa di Felicia Impastato, lungo l’autostrada di Capaci e davanti all’albero della pace di via d’Amelio. Il viaggio ha dato vita a riflessioni, emozioni e racconti che, siamo sicuri, rimarranno nel cuore dei nostri  alunni. Felicia raccontava sempre alla nipote la storia dello zio Peppino, perché, diceva, “se una storia smetti di raccontarla, scompare”; noi queste storie vogliamo raccontarle, assumendocene la responsabilità e le vogliamo donare alla nostra città, affinché in questo giardino si ricordi per sempre l’importanza di perseguire il bene comune

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