Fronte dell’Aria. Cloche e taccuino per raccontare il secondo conflitto mondiale
Storie e reportage pubblicate nel libro del giornalista e scrittore modicano Vincenzo Grienti
Furono chiamati a raccontare il fronte dell’aria nei cieli della Seconda guerra mondiale. Cronisti “con le ali” che impugnarono la cloche e salirono a bordo degli aerei per raccontare le azioni della Regia Aeronautica in Francia, Grecia, Albania, ma anche nella Battaglia d’Inghilterra e durante le operazioni inAfrica Settentrionale e Orientale fino alla campagna di Russia.
E’ il caso del capitano pilota di caccia e giornalista Enrico Meille oppure di Carlo Ruspoli, l’ufficiale pilota che montò una cinepresa sul suo Macchi C. 200 per filmare i combattimenti aerei. Rischiarono la vita e spesso morirono durante le azioni come nel caso dello specialista fotografo Francesco Maiore, Medaglia d’Oro al valor militare, rimasto ucciso nel 1942 nei cieli del nord Africa.
Storie e reportage pubblicate nel libro di Vincenzo Grienti Fronte dell’aria. Cronache di giornalisti nella Regia Aeronautica(1940-1943), edito da Rivista Aeronautica in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare.
Attraverso documenti d’archivio, fotografie e ritagli di giornale viene ripercorsa l’epopea dei“Corrispondenti di guerra e operatori fotocinematografici” che vennero richiamati in servizio dopo l’ingresso dell’Italia nel conflitto il 10 giugno 1940. Altri, invece, erano già in armi. Tutti, pur di inviare le loro corrispondenze dovettero combattere con il nemico, ma anche con la censura del regimein un contesto storico di propaganda e di guerra delle informazioni.
“Sarebbero diventati protagonisti e testimoni di una generazione che si consumò al servizio dell’Italia del tempoin una guerra combattuta anche a colpi di titoli a nove colonne, bollettini e messaggi radiofonici – spiega Vincenzo Grienti, giornalista modicano che per quasi tre anni ha condotto le ricerche nell’archivio e nell’emeroteca dell’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare riportando alla luce documenti e articoli di quotidiani e periodici che fotografano un periodo della storia del giornalismo italiano.
Se Indro Montanelli, Curzio Malaparte, EgistoCorradi, Dino Buzzati e Paolo Monelli, solo per citare alcune grandi firme, raccontarono le vicende belliche a bordo delle unità della Regia Marina oppure al seguito del Regio Esercito, giornalisti come Raffaello Guzman, Maner Lualdi, Leone Concato, LuigiCucco, Vittorio BeonioBrocchieri e tantissimi altri scrissero reportageper il Corriere della Sera, Il Tempo, La Stampa, Il Messaggero e per periodici come Tempo, Cronache dalla Guerra, La Domenica del Corriere eAli di Guerra.“Molti di loro avevano già conseguito il brevetto di pilotacivile e, una volta mobilitati, chiesero di andare al seguito degli Stormi, dei Gruppi e delle Squadriglie della Regia Aeronautica – prosegue Grienti -. Altri invece erano già piloti militari, ma con un talento per la scrittura e la narrazione”.
Il volume ripercorre le origini del giornalismo aeronautico e il suo sviluppo dopo il 28 marzo 1923 di pari passo con l’industria cinematografica che già nel 1938 aveva prodotto film come Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini con Amedeo Nazzari e successivamente avrebbe distribuito nelle sale pellicole come Un pilota ritorna (1942) di Roberto Rossellini con Massimo Girotti.
La prefazione del volumeporta la firma dell’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi mentre la post-fazione è del generale di brigata aerea Urbano Floreani, capo del 5° Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
Il libro è disponibile nello store di Amazon dell’Aeronautica Militare e può essere richiesto in tutte le librerie d’Italia. Oppure a questo link
Amedeo Nazzari, giornalismo aeronautico, Massimo Girotti, Roberto Rossellini, Un pilota ritorna, Vincenzo Grienti