Cultura della legalità: incontro con gli studenti organizzato a Vittoria dalla Questura di Ragusa
Nell’ambito delle iniziative di prossimità per lo sviluppo della Cultura della Prevenzione per la Legalità, organizzate dalla Questura di Ragusa e rivolte agli studenti delle scuole secondarie della provincia, si è svolto, ieri 7 marzo, al Teatro “Vittoria Colonna” di Vittoria, un incontro dal titolo:” Contrasto alle mafie. La Cultura della Prevenzione per l’affermazione della Legalità”.
I lavori, moderati dal giornalista Gianni Di Gennaro ed introdotti dal Commissario Capo della Questura di Ragusa, Rosalba Capaccio, hanno riassunto sul palcoscenico del “Vittoria Colonna”, momenti di riflessione con le testimonianze di donne e uomini che hanno vissuto in prima linea gli anni di fuoco e le stragi di mafia.
A parlare ai giovani, Tina Montinaro, la moglie di Antonio, uno dei poliziotti della scorta ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli altri componenti della scorta composta dai poliziotti, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Inoltre, è stato proiettato il docufilm “I ragazzi delle scorte – La Quarto Savona 15”, dedicato proprio alla strage di Capaci.
Il dibattito, è stato arricchito dalla presenza del Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, Sebastiano Ardita e del Questore di Catania Giuseppe Bellassai.
Il cantautore modicano Giovanni Caccamo, intervenuto con un videomessaggio, ha parlato ai giovani e alla vasta platea sottolineando l’importanza di queste iniziative di contrasto alle mafie ed evidenziando come la musica e le arti, così come espresso anche nel suo volume “Il Manifesto del Cambiamento.
Ad accompagnare le varie fasi della manifestazione il coro e l’orchestra dell’istituto superiore “Giosuè Carducci” di Comiso.
“Questi incontri rivolti agli studenti sono molto importanti. Far vivere ai giovani una pagina dolorosa della nostra storia fatta di sangue negli anni di mafia è importante per farli riflettere. La memoria ci aiuta a tenere in vita chi ha donato la vita propria, perseguendo l’obiettivo della legalità e smascherando il malaffare.
Oggi i giovani hanno una grande opportunità, quella di conoscere da vicino chi ha combattuto e chi ha perso gli affetti più cari” – ha commentato il Questore della provincia di Ragusa Vincenzo Trombadore.
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