Sempre più in calo l’Aeroporto di Comiso, nel mese di gennaio 2024 -50% rispetto al 2023

“Autostrade deserte” cantava Antonello Venditti in “Alta Marea” che si potrebbe parafrasare in questo caso “aeroporto deserto”. Questo è la fotografia dell’Aeroporto di Comiso scattata dall’Assaereoporti nel mese di gennaio 2024.
Mensilmente Assaereoporti, l’Associazione degli aeroporti italiani che rappresenta, presso le istituzioni nazionali ed europee, 27 società di gestione aeroportuale per 36 aeroporti, presenta i dati di crescita o decrescita degli aeroporti italiani associati.
I dati degli aeroporti siciliani
Nel mese di gennaio 2024, rispetto al dato rilevato a gennaio 2023, in Sicilia l’aeroporto a registrare una maggiore crescita è quello di Catania con 720.916 passeggeri movimentati con un +8,5%. Nello scalo etneo è significativa la crescita del 32,2% nel traffico passeggeri a livello internazionale. In crescita anche Palermo con un +6,7%, tra gli scali in crescita anche quello di Lampedusa con un +8%. Pagella negativa a Comiso e Trapani. Lo scalo trapanese registra un calo del -9,3%, mentre l’ultimo posto è dello scalo kasmeneo con un -49,6%.
Un calo vertiginoso a Comiso
Nello specifico a Comiso si registra un calo sia nei movimenti nazionali che internazionali, certamente la causa di questo è da imputare all’assenza di vettori, in particolare di Ryanair che l’anno scorso a gennaio era attiva nello scalo. Questi dati si commentano da soli e non hanno bisogno di grandi spiegazioni, si conferma ancora una volta come Comiso, gestito dalla SAC società di gestione dell’Aeroporto di Fontanarossa, permane fuori dai giochi delle strategie di sviluppo.
Nei mesi scorsi in tanti hanno paragonato l’aeroporto Pio La Torre a ruotino di scorta dello scalo catanese, in questi mesi non ha svolto nemmeno questa mansione. Sarebbe più corretto parlare di una cattedrale nel deserto. Anche se poi si tratta di un’infrastruttura strategica per il territorio ibleo.
La regione Sicilia, negli ultimi mesi, ha tanto parlato di crescita e di sviluppo di questo scalo con riunione e tavoli tecnici per implementare il servizio cargo. I dati, però, parlano chiaro e nel mese di gennaio 2024 registra una perdita considerevole. Questo dato cosa indica? Forse poco o forse tanto. Dietro a questi numeri si celano scelte politiche che non hanno individuato correttamente lo sviluppo di un territorio, quello ibleo, tra le priorità.
Senza dubbio, l’aeroporto di Catania è uno scalo fondamentale non solo per la Sicilia, per l’Italia, ma per il Mediterraneo. Vi è una movimentazione di persone impressionante ed è molto appetibile per diverse compagnie. La SAC, che gestisce in modo egregio lo scalo etneo, ha un asso nella manica: il Pio La Torre di Comiso, forse lo ha dimenticato o forse lo ignora?
Certamente l’aeroporto di Comiso non merita di essere deserto, uno perché in questo modo si compromette lo sviluppo di un territorio che non è solo quello ibleo e due perché rimanendo deserto si sono sprecati soldi pubblici.
Quale futuro?
Ad oggi cosa si è fatto? Rispondere a questo interrogativo è abbastanza complicato, quello che è certo che in questo momento i vettori presenti sono Aereoitalia, Wizz Air e Easy Jet. Per l’estate ci sono tante belle proposte e speriamo vadano in porto tutte.
La deputazione nazionale e regionale degli iblei cosa pensa di fare? Come pensa di agire? Questo dato deve far preoccupare e riflettere per agire di conseguenza. Quel che è certo è che inizia a farsi sentire l’assenza del vettore Ryanair dallo scalo di Comiso e la risposta a questa debacle la deve dare la Sac.