Il presidente dei panificatori Vincenzo Asta e il presidente dei dolciari Andrea Giannone della Cna territoriale di Ragusa manifestano tutto il proprio sostegno e vicinanza agli agricoltori iblei che, in questi giorni, sono impegnati nel perorare le ragioni della propria protesta con una serie di mobilitazioni attuate anche a livello locale.

“Comprendiamo appieno – sottolineano Asta e Giannone – la necessità di rivendicare la difesa delle produzioni agricole locali per tutelare le proprie aziende a dispetto di politiche europee che privilegiano sostanzialmente la grande distribuzione, consentendo l’ingresso nel mercato di prodotti non tracciati che arrivano da altri Paesi. Una politica che, tra l’altro, non consente di calmierare i costi di produzione. Il mondo della panificazione e quello della pasticceria lavorano a stretto contatto con gli agricoltori locali in quanto le materie prime utilizzate nelle nostre aziende arrivano sostanzialmente da operatori del posto che ci consentono di portare sui nostri banchi di vendita prodotti che rappresentano l’eccellenza del territorio. Ecco perché non possiamo rimanere indifferenti alla crisi dell’agricoltura che contiene in sé un impatto devastante anche sulle nostre realtà. Basti pensare a tutte le materie prime che utilizza una pasticceria o un panificio: dal latte per fare la crema alla ricotta per condire le rinomate scacce.

E poi, per quanto riguarda il grano, abbiamo lavorato moltissimo, nel corso di questi anni, per veicolare il consumo di grani autoctoni, grani locali che insistono in piccole porzioni di territorio, come ad esempio il Russello. Tutto ciò, adesso, rischia di essere minacciato da una crisi che, lo ripetiamo, può avere effetti nocivi. Ecco perché esprimiamo il nostro pieno sostegno alla lotta che gli amici agricoltori iblei stanno portando avanti anche nelle sedi nazionali ed europee”.

Un pensiero che è stato pienamente condiviso e appoggiato anche dal presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono e dal segretario territoriale, Carmelo Caccamo.