Si terrà al Centro Studi Feliciano Rossitto il prossimo 9 febbraio 2024 alle ore 18.00, una conferenza su “Ranuccio Bianchi Bandinelli. Un marxista e l’arte antica. Alla ricerca di un maestro”. A illustrare la figura di Ranuccio Bianchi Bandinelli sarà l’archeologo Giovanni Di Stefano, già Direttore del Parco di Camarina e professore all’Università della Calabria e di Roma Tor Vergata.

L’iniziativa culturale è resa possibile grazie alla sinergica collaborazione del Centro studi Feliciano Rossitto, nella persona del presidente Giorgio Chessari e con Archeoclub d’Italia la sezione di Ragusa guidata dal presidente Enzo Piazzese.

Il profilo di Ranuccio Bianchi Bandinell

Ranuccio Bianchi Bandinelli (Siena 1900 – Roma 1975) è stato uno dei maggiori archeologi e intellettuali italiani del Novecento. Si laureò in lettere a Roma nel 1923 con una tesi in archeologia.

Archeologo di fama mondiale, insegnò storia dell’arte greca e romana nelle università di Cagliari, Groningen, Pisa, Firenze e Roma. Direttore generale delle antichità e belle arti, membro dell’Accademia dei Lincei. Inoltre, diresse la Scuola nazionale di archeologia e la pubblicazione dell’Enciclopedia dell’arte classica e orientale.

Analogamente all’attività di studio, come autore di ricerche specialistiche e come docente universitario, ha sempre associato un diretto impegno civile e militante nell’Amministrazione dei beni culturali.

In particolare, nella diretta partecipazione politica come esponente di spicco del partito comunista. Ha svolto opera di informazione presso il largo pubblico attraverso la direzione di enciclopedie e volumi a grande diffusione. Morì il 17 gennaio 1975.

Tra le sue opere si ricordano: Storicità dell’arte classica; Organicità e astrazione; Archeologia e cultura; L’arte etrusca; La pittura antica; Dall’ellenismo al medioevo; Diario di un borghese.

Il fondo archivistico di Ranuccio Bianchi Bandinelli è conservato presso l’Archivio di Stato di Siena.