Sfruttare le potenzialità dell’aeroporto di Comiso: i consigli del movimento sviluppo ibleo

“C’è chi propone di togliere la concessione alla Sac. C’è chi propone altro. Chi è disfattista su ogni proposta che arriva. Ma non credo siano opzioni percorribili. Noi crediamo fortemente che la struttura sia del territorio e tutti dovrebbero fare la propria parte per farla crescere.

Piuttosto, è necessario sollecitare la società di gestione a sfruttare al massimo l’effettiva potenzialità dello scalo. Ci aspettiamo una proposta seria di indirizzo strategico e tecnico che riguardi Comiso e, di riflesso, la rete aeroportuale del Sud-Est. Dobbiamo puntare a potenziare la competitività del sistema economico locale aumentando l’accessibilità alle reti di trasporto”.

Lo dice il presidente provinciale del movimento politico Sviluppo ibleo, Andrea La Rosa, a proposito dell’aeroporto Pio La Torre.

La Rosa cita, tra l’altro, gli studi sul trasporto aereo che indicano una crescita del traffico passeggeri internazionale, continentale e nazionale. “Mi piace evidenziare ciò che recita il “Piano nazionale del trasporto aereo” (ottobre ’22) – continua l’esponente di Mpsi – in relazione al fatto che la domanda incrementerà in un range compreso tra il 50 e il 70% entro il 2035, assegnando a Comiso e a Fontanarossa ruoli significativi per cogliere queste opportunità al di sopra della media nazionale.

Comiso, lo sappiamo, possiede una potenzialità inespressa già oggi. Ci aspettiamo delle idee percorribili per far sì che si registri una crescita del traffico passeggeri a medio e a lungo termine”.

Il Piano nazionale del trasporto aereo, tra l’altro, indica come “…le dotazioni dello scalo catanese e il contributo dello scalo di Comiso non permettono di intercettare la suddetta domanda di traffico nel 2035…”. “Tutto questo – ancora La Rosa – avviene dopo 11 anni di gestione negativa per i bilanci dell’aeroporto casmeneo la cui convenzione con la società di gestione statuisce la revoca della concessione dopo il terzo anno di perdite di esercizio.

Comiso rientra nell’elenco dei 40 aeroporti di interesse nazionale che deve svilupparsi lungo la rete territoriale siciliana orientale (Catania-Comiso-Lampedusa o Pantelleria) con un bacino di utenza di 4,4 milioni di persone, come previsto dal Pan-Enac. L’unica e ripetuta proposta sentita dalla “governance Sac” è stata di affidare la tassa di soggiorno dei Comuni a se stessa, da utilizzare per scegliere le compagnie aeree a cui destinare questi contributi.

Ritengo saggia, invece, la decisione di alcuni amministratori locali circa l’utilizzo di queste somme per la promozione dei territori in chiave di marketing per stimolare la domanda di flussi turistici e commerciali. Ne viene quindi fuori che l’unica piattaforma aeroportuale del Sud Est d’Europa fa oggi i conti con una gestione superficiale e molto spesso incapace e priva di una visione strategica, fra l’altro indicata dalle autorità nazionali nei documenti di programmazione del settore.

A nostro modo di vedere, questo risulta inaccettabile anche in relazione agli sforzi che si stanno compiendo, già oggi, per l’interconnessione intermodale che si realizzerà con il raddoppio della Ragusa-Catania, il completamento della Siracusa-Gela, la realizzazione in itinere della nuova rete ferroviaria siciliana da parte di Rfi e l’attuazione della rete portuale (Pozzallo-Augusta-Catania).

Ecco perché come Mpsi dobbiamo metterci tutti a lavoro per trovare soluzioni utili a rivedere i termini dell’attuale concessione dell’aeroporto di Comiso. Una concessione che deve cercare di rispondere a esigenze territoriali, al servizio di una parte di territorio con potenzialità incredibili”.

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