Modica, antenne 5G protestano i residenti di Contrada Caitina: “Il Comune si assuma le proprie responsabilità” (Video)

Adesione al comitato “Si 5G No sul Balcone di Casa”

Rabbia e preoccupazione sono questi i sentimenti che prevalgono nei residenti di Contrada Caitina a Modica dove è sorta una delle 15 antenne 5G che dovranno essere installate in tutto il territorio.

Un numeroso gruppo di residenti oggi pomeriggio si è riunito all’ingresso della casa della famiglia Aprile, che da un giorno all’altro, senza nessuna comunicazione, ha scoperto che sorgerà, nella proprietà confinante, una di queste mega antenne.

Il sig. Aprile, come ci spiega la moglie, è ricoverato in ospedale a causa di un malore dovuto proprio a questa scoperta.

Fra l’altro pare che già qualche anno fa il proprietario del terreno confinante abbia realizzato abusivamente un muro dal quale oggi entrano le ruspe per realizzare i lavori.

Adesso i residenti sono riuniti in un comitato e dal nome inequivocabile SI 5G NO SUL BALCONE DI CASA e hanno anche raccolto delle firme.

I residenti chiedono risposte perchè sono davvero preoccupati soprattutto per la loro salute come ci spiega la portavoce del comitato Romina Meli

Ma oltre alle risposte i residenti chiedono anche la sospensione dei lavori come già avvenuto in Via Peppino Impastato ma soprattutto pretendono che il Comune, ed in primis il sindaco Maria Monisteri, che era stata invitata ad essere presente ma ha declinato per precedenti impegni, si assuma le proprie responsabilità.

Il consigliere del Pd Giovanni Spadaro, che nei giorni scorsi aveva presentato una interrogazione proprio su questo tema e che oggi è voluto essere presente accanto ai residenti dichiara che “Esiste un regolamento che può permettere al Comune di bloccare queste concessioni

Adesso quindi l’unica cosa da fare è quella che il Comune riveda attentamente tutte le 14 concessioni com’è accaduto infatti già per la Via Peppino Impastato, l’ordinanza che ha bloccato i lavori si è basata su tre punti fondamentali: la vicinanza di una scuola, la vicinanza dell’elisuperfice e il disturbo per la navigazione aerea. Tutte motivazioni già contenute all’interno della richiesta avanzata al comune per ottenere la concessione. Questo vuol dire che sarebbe bastato guardare la pratica per accorgersi che quei lavori non dovevano nemmeno iniziare. Forse è arrivato il momento che il Comune agisca nell’interesse dei suoi cittadini senza nascondersi dietro scuse che come abbiamo visto non stanno né cielo né in terra.

Un’ultima cosa, esiste una deliberazione della giunta comunale del 2020 a firma della precedente amministrazione, fra cui la stessa Monisteri in veste di assessore, che si opponeva a tali impianti ma a quanto pare alle parole non sono seguiti i fatti.

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