Modica, le mamme di Sant’Elena scrivono ad Abbate: “Intervenga, questo dimensionamento non sta nè in cielo nè in terra”

Intervento del Pd di Modica: “scelta insensata e irresponsabile, che non rispetta le peculiarità del territorio

Le mamme del Plesso Sant’Elena le stanno provando tutte pur di non vedere la loro scuola strappata all’Istituto Comprensivo “S.Marta-Ciaceri” di cui fa parte ormai da anni.

E così dopo aver raccolto 1200 firme, adesso scendono in piazza per protestare. Intanto però scrivono una lunga lettera l’onorevole Ignazio Abbate.

A breve, infatti, la delibera del Comune di Modica arriverà a Palermo per ottenere il parere definitivo e la sua parola potrebbe cambiare le sorti di tutte le scuole modicane, che in realtà si trovano in questa situazione proprio perché quando lo stesso era sindaco ha deciso gli accorpamenti che seppur un tempo criticati oggi tutti vogliono che vengano mantenuti.

Carissimo Onorevole Ignazio Abbate, scrivo a nome di molti genitori del plesso di S.Elena, plesso, le scrivo sicura che leggerà queste mie parole poiché negli anni scorsi è stato un Sindaco premuroso, vicino ai bisogni dei suoi cittadini, sempre pronto a intervenire anche in prima persona per il bene della sua amata città. Purtroppo lo stesso non sta avvenendo con l’amministrazione comunale attualmente in carica, infatti nonostante alcuni suoi rappresentanti ci abbiano ricevuto “ascoltando” le nostre preoccupazioni e ci abbiano rassicurato in tal senso, non hanno poi fatto niente per cambiare una delibera che avrà delle conseguenze disastrose non solo sulla nostra scuola ma su tutte le scuole di Modica, anche se questo messaggio evidentemente non è stato recepito o meglio è stato totalmente ignorato. A seguito della notizia appresa in maniera improvvisa riguardo il piano di dimensionamento scolastico che ha travolto la nostra città ed in particolare l’Istituto compr. S.Marta-E.Ciaceri nella realtà del plesso di S. Elena, noi genitori sentiamo la necessità di renderla partecipe della nostra amarezza. Al momento dell’iscrizione al ciclo della scuola primaria ci viene chiesto di scegliere la scuola che vogliamo che i nostri figli frequentino e si sa che i genitori in questa scelta difficile e a lungo ponderata mettono al primo posto la preferenza per un docente o un altro. Ebbene noi genitori abbiamo scelto per i nostri bambini pensando di garantire loro il diritto di quella che solo a parole viene definita “CONTINUITA’ DIDATTICA”, ma forse sarebbe l’ora di smetterla nel proporci principi che non esistono nella realtà. Parliamo invece di DISCONTINUITA’ SCOLASTICA’, parliamo di DISORIENTAMENTO e non di orientamento, ma soprattutto parliamo di DIRITTI NEGATI a piccoli alunni, da parte di adulti che forse si sono dimenticati dell’importanza del legame costruito con i loro insegnanti quando erano a sua volta degli allievi. Scorporare pezzi di istituti per poi attaccarli ad altri avrà un effetto disastroso a cascata su ben tre istituti di Modica, le cui graduatorie saranno incrociate mettendo a rischio la possibilità di molti docenti di rimanere nel plesso in cui per tanti hanno cercato di garantire un percorso scolastico il più sereno e proficuo possibile ai nostri figli. Sicuramente, inoltre, chi prende queste decisioni non ha più bambini o ragazzi in età scolare compresa fra i 3 e i 13 anni, o forse non comprende le conseguenze che ci saranno anche per loro. A scuola non vengono trasmessi solo dei semplici contenuti, ma ciò che ha più peso nella crescita sana di un bambino, che sarà il cittadino di domani, sono le relazioni educative. Gli insegnanti sono parte integrante e fondamentale nella vita dei nostri figli, costituiscono punti saldi di riferimento. Il rapporto viene creato col tempo e la giusta dedizione. La delibera n.143 della Giunta Comunale di Modica emanata in data 6 Novembre, per noi, metaforicamente parlando, può essere paragonata ad un paio di forbici che recidono senza alcun rispetto quel filo delicato, ma forte, che lega insegnanti e alunni. Ci sentiamo impotenti di fronte a tale decisione, sentiamo che i diritti dei nostri piccoli, proprio perché tali, non sono stati rispettati. Non avremmo mai e poi mai immaginato di manifestare oggi il nostro dissenso su una cosa che apparentemente ci sembrava certa, cioè far terminare ai nostri figli il loro percorso scolastico in serenità, proprio in un periodo storico in cui c’è bisogno di stabilità nei rapporti umani, questa viene negata. Noi mamme di S.Elena le chiediamo di non permettere tutto ciò, ma di prendere in seria considerazione le motivazioni per cui stiamo lottando, dimostrando ancora una volta di tenere alla sua città e al bene dei suoi futuri cittadini, cioè i nostri figli, ora che ha maggiore possibilità di tutelarli. Spero che lei ci ascolterà, come sempre ha fatto in tutti gli anni in cui è stato nostro Sindaco: perdere i nostri insegnanti per i nostri figli sarà un vero trauma”

Intanto oggi sulla questione è intervenuto il Partito Democratico di Modica che ha dichiarato

“La vicenda del dimensionamento scolastico è una di quelle che fa pensare alla cattiva politica. Alla politica che non tiene conto delle esigenze e degli interessi della comunità per far prevalere quelli di un consigliere comunale o di un ex sindaco. Il Partito democratico è stato il primo a sollecitare un confronto aperto tra l’Amministrazione comunale e i soggetti interessati per trovare soluzioni condivise e di buon senso. Si era ancora in tempo per sventare l’insensato piano ordito da qualcuno ai danni della comunità scolastica. L’ amministrazione comunale, invece, seppure apparentemente si sia mostrata disponibile al dialogo, di fatto ha ignorato le richieste e le proposte delle famiglie coinvolte, dei consigli d’Istituto e delle rappresentanze sindacali. Non ha avuto la forza né il coraggio di imporre una propria decisione. Alla fine, è stata fatta una scelta insensata e irresponsabile, che non rispetta le peculiarità del territorio, che disattende le esigenze delle famiglie e degli alunni, che ignora le maturate professionalità del personale scolastico. Una politica che ha perso il contatto con la collettività e con il territorio. Ma non tutto è perduto, l’Amministrazione è ancora in tempo per ritornare sui suoi passi ripensando a quella scellerata delibera e intervenendo sugli organi regionali

Speriamo insomma che veramente ci sia ancora tempo per tornare indietro anche perché sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.

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