In Sicilia a rischio chiusura il 5-8% delle imprese terziare alla fine del 2023
Tempi tristi per le imprese del terzeria di mercato siciliano da qui alla fine dell’anno rischiano di chiudere dal 5 all’8 % delle aziende. L’allarme è stato lanciato durante la terza conferenza di sistema della Confcommercio Regionale tenutasi a Sciacca. La Regione assicura che a partire dal 15 novembre sarà pubblicato un nuovo bando.
Le denuncia della Confcommercio regionale è evidente: le imprese del terziario di mercato hanno bisogno di aiuto perché, senza sostegni, il rischio è che, da qui sino alla fine dell’anno, chiudano i battenti dal 5 all’8% delle attività produttive esistenti sul territorio isolano. L’appello è stato lanciato durante la terza conferenza regionale di Confcommercio Sicilia.
Durante la conferenza è intervenuto Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, con un video saluto durante il quale ha evidenziato che la tipicità del territorio può diventare una efficace molla di promozione del territorio. A seguire il presidente regionale Gianluca Manenti ha tenuto la relazione d’apertura. Ques’ultimo nel corso del suo intervento ha lanciato la proposta degli stati generali dell’economia isolana, per fotografare il momento al fine di decidere le migliori strategie per il futuro, e chiedere risposte al governo Schifani a nome di 45mila imprese associate.
Tra gli intervenuti anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Edi Tamajo, insieme a lui anche Nuccia Albano, assessore alla Famiglia, e Alessandro Arricò, assessore alle Infrastrutture. L’assessore Tamajo nel corso del suo intervento ha assicurato che a partire dal 15 novembre sarà pubblicato l’avviso del bando “Fare Impresa Sicilia” visibile per sessanta giorni, dal 15 gennaio sarà poi possibile presentare le prime richieste. Qui sarà possibile richiedere contribuiti da 50 a 300mila euro, questi saranno contributi a fondo perduto sino al 90%. La dotazione finanziaria messa a disposizione dalla Regione è di circa 26 milioni di euro.
A porre una serie di questioni per le imprese del terziario di mercato, comprese quelle concernenti l’abbigliamento con scorte ancora in magazzino a causa delle elevate temperature di queste ultime settimane, sono stati, nei loro interventi, il vicepresidente nazionale Confcommercio Sicilia, Patrizia Di Dio, il presidente provinciale di Agrigento, Giuseppe Caruana, e il presidente di Unioncamere, Pino Pace, per i quali, attraverso l’organizzazione di categoria, c’è la grande opportunità di essere punto di riferimento per un fruttuoso raccordo tra i territori, “mettendo a regime tutte le nostre capacità di fare rete, di condividere iniziative che da un territorio possono essere ripetute e migliorate dagli altri, senza guardare al proprio confine come limite ma alla Sicilia come meta straordinaria unica al mondo, capace di dare i necessari servizi ai milioni di visitatori che si apprestano a calcare i nostri confini”.
Nel corso della conferenza si è parlato anche di turismo con Ludovico Giambrone, dirigente dell’assessorato regionale al Turismo. Giambrone ha chiarito che, con riferimento alle cifre fornite dall’osservatorio turistico regionale, si è registrato un incremento pari al 7% del numero dei visitatori, tutto ciò nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri che sono stati confermati da Josep Ejarque, professionista del destination marketing e destination management, il quale ha posto l’accento su dove sta andando il turismo nel Mediterraneo ed evidenziando, però, che, rispetto ad altre destinazioni di questo grande e appetibile spazio, la Sicilia riesce a muoversi solo con visitatori per la maggior parte provenienti dall’interno, a differenza di quello che fanno altre isole come Malta, ad esempio, o le Baleari, dove i numeri registrano solo e costantemente presenze internazionali.
Alessandro Arricò, confcommercio, Edi Tamajo, Gianluca Manenti, Nuccia Albano, Sciacca