L’Acquapark di Melilli vieta l’ingresso al cane guida di un non vedente di Ispica. Scatta la denuncia

Salvatore: “La legge è dalla mia parte perché Star rappresenta i miei occhi”

Non si vede bene che con il cuore, dice la volpe al Piccolo Principe. L’essenziale è invisibile agli occhi” la frase del famoso libro di Saint-Exupéry ci sembra ideale per descrivere quanto accaduto a Salvatore Cocciro.

Lui non vedente di Ispica, 52 anni, sposato e papà di due bambine, che desiderava semplicemente trascorrere una giornata con la sua famiglia all’Acquapark di Melilli.

Purtroppo, così non è stato, e nemmeno davanti alla presenza dei Carabinieri è stato possibile convincere la Direttrice che Star, il cane addestrato per accompagnarlo ovunque in autonomia e sicurezza, non poteva entrare perché è vietato l’ingresso degli animali per ragioni igieniche.

Una regola che può anche essere giusta ma che deve ammette delle deroghe.

Infatti, esiste una legge da più di 40 anni (n. 37 del ‘74) che stabilisce che la persona priva della vista può entrare col cane guida in tutti i luoghi aperti al pubblico.

Salvatore fra l’altro non aveva nessuna intenzione di far entrare il cane in acqua, nonostante è giusto dirlo, il cane abbia tutte le certificazioni sanitarie in regola, ma desiderava solo che le sue figlie potessero trascorrere una giornata spensierata ed invece nonostante le bambine in lacrime tutta la famiglia è stata cacciata come ci racconta Salvatore: “La sicurezza ci ha bloccato già nel vialetto d’ingresso e siamo stati lasciati sotto il sole anche ad attendere l’arrivo dei carabinieri. E questo perché abbiamo trovato un muro davanti a noi, non c’è stata alcuna possibilità di comunicare, i veri cechi sono stati loro che non hanno voluto vedere la realtà dei fatti ovvero che Star rappresenta i miei occhi ed invece volevano che entrassi accompagnato dai miei parenti che a loro dire potevano aiutarmi al post di Star che fra l’altro non avrei mai lasciato fuori perché è parte integrante della mia famiglia. Un’umiliazione che ricorderò per sempre”.

Salvo ha così deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri di Ispica, dove lui vive. “Questa battaglia non la voglio fare solo per me ma per tutti i non vedenti ed in generale le persone disabili i cui diritti vengono calpestati. Se non si conosce la legge basta informarsi ma se anche davanti a questo non si cambia idea allora credo che il problema sia sociale. Purtroppo, il mio non è un caso isolato. Troppo spesso ancora viene negato l’accesso ai cani guida e questo in un paese civile non può più accadere”

Salvatore in questa battaglia legale è difeso dall’Avvocata Elena Frasca del Foro di Ragusa. Ma la scelta di Salvo non è stata casuale.

L’Avv. Frasca, infatti, è stata l’affidataria di Star, il cane guida protagonista di questa storia, nel suo primo anno di vita. Star infatti proviene dal centro regionale di Helen Keller di Messina la scuola di addestramento di cani guida nata per volontà dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Legge Regionale 30 aprile 2001).

Linda Legname Presidente del Centro spiega l’importanza della figura del cane guida nella vita delle persone non vedenti: “Il cane per il non vedente è come se fosse la sua estensione. Noi li addestriamo per garantire alla persona con cui poi il cane dovrà convivere di essere autonomo, di muoversi in maniera indipendente negli spazi ma facciamo anche di più, facciamo sì che chi decide di fare questo percorso con noi abbia consapevolezza di ciò che il cane può dargli. Quello che è accaduto non solo dimostra quanta ignoranza ancora ci sia rispetto all’importanza del cane guida ma distrugge anche un percorso di autoconsapevolezza, di indipendenza che per alcune persone può durare anche anni

Intanto in Senato è stato da poco presentato un disegno di legge di modifica all’attuale legge, che come detto risale al 1974, in materia di accesso dei cani guida sui mezzi di trasporto pubblico e negli esercizi aperti al pubblico. Questo per sottolineare quanto su questo punto si stia lavorando per cercare che si verifichino sempre meno casi come quello che vi abbiamo raccontato.

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