Indennità da 2.780 a 4.000 euro al mese e scoppia la polemica: il sindaco di Ragusa si stupisce

“Sapete quanto ha ricevuto il sindaco di Ragusa nei primi 5 anni di mandato a titolo di indennità per la funzione svolta? 2.780 euro al mese, senza tredicesima” Peppe Cassì interviene così dopo la recente polemica scoppiata.

L’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, tramite il suo presidente il sindaco del PD di Bari Antonio Decaro, ha condotto negli anni scorsi una battaglia per restituire dignità ai sindaci d’Italia, ed ha ottenuto che lo Stato appostasse nel proprio bilancio annuo una somma che servisse per adeguare le indennità dei sindaci a livelli più confacenti al loro ruolo e alle loro responsabilità.

La nuova regola, tuttavia, non ha riguardato la Sicilia, che sulla materia ha autonomia normativa. Per paradosso, quindi, i sindaci dei comuni d’Italia delle dimensioni simili ed anche inferiori rispetto a Ragusa, hanno ricevuto una indennità quasi doppia rispetto a quella di Cassì.

Solo da pochi mesi anche la Regione Sicilia ha appostato nel proprio bilancio annuo una somma utile per coprire almeno in parte l’incremento già applicato in ambito nazionale.

“Con atto di giunta abbiamo quindi dato disposizione agli uffici di operare in conformità con la nuova regola: con fondi regionali, quindi, e non con risorse del bilancio comunale, si coprirà l’aumento della indennità del sindaco che arriverà a circa 4.000 euro al mese” spiega ancora il sindaco di Ragusa, Cassì. Sempre, comunque, ampiamente meno rispetto a quanto percepito dai sindaci degli altri comuni italiani, le cui indennità sono state raddoppiate.

“Chi fa questo mestiere, sa bene che non sono certo i soldi lo stimolo per fare bene. Non si fa il sindaco per soldi e le cifre sono lì a dimostrarlo, benché sia consapevole che si tratti comunque di una indennità di tutto rispetto” aggiunge Cassì.

Il sindaco parla di polemica strumentale e di informazione incompleta perché si è taciuto che l’incremento ha interessato tutti i sindaci d’Italia e si è taciuto che non vengono intaccate risorse del Comune.

Cassì per finire, trova surreale che a sollevare la questione sia stato un neo eletto consigliere comunale del PD (stesso partito del sindaco di Bari presidente ANCI che è stato il protagonista della rivendicazione dei sindaci), che ha beneficiato di ragguardevoli indennità regionali per un non meglio precisato incarico all’interno di una segreteria regionale di partito.

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