Del 1954 il progetto di completamento della facciata della Madonna delle Grazie a Modica

Porta la data del 1954 ma potrebbe costituire uno stimolo per il futuro il progetto rinvenuto nell’Archivio del Duomo di S. Pietro e relativo al consolidamento e il completamento del prospetto esterno della Basilica della Madonna delle Grazie a Modica.

Il progetto venne promosso dal Comitato Restauri “Santuario Madonna delle Grazie” guidato dal Sac. Angelo Simone, rettore del Santuario e consistente nella richiesta di fondi per il consolidamento e il ripristino delle strutture della chiesa trovandosi al tempo in uno stato di conservazione precario.

Il documento pervenne fino a Roma presso il Ministero dell’Interno, di cui si è ritrovata la corrispondenza tra il Deputato nazionale ragusano Avv. Enrico Spadola, che seguiva e patrocinava l’intervento, e l’On. Fernando Tambroni che diverrà ministro nel 1955.

Il contributo venne con ogni probabilità concesso, ma la sua esiguità comportò solo il consolidamento della struttura e non il completamento della facciata.

Da disegni allegati alla documentazione si osserva infatti un grande timpano che doveva sormontare il portale d’ingresso alla cui sommità doveva essere collocata la statua della Madonna delle Grazie; sarebbe scomparso il piccolo campanile per far posto ad una cornice architettonica sulla quale sarebbero state poste statue di Santi.

La scoperta, realizzata dall’Associazione La Via delle Collegiate dallo studioso Paolo Segreto, aggiunge un nuovo contributo alla storia del santuario mariano, oggi basilica minore.

“Sebbene l’idea del 1954 – dicono dall’Associazione – si allontani dall’originaria impostazione architettonica, di cui ad oggi non è noto il progetto originario, confidiamo che questa scoperta possa essere da stimolo per il completamento del tempio mariano che rimane ad oggi la più grande incompiuta della città di Modica.

Interventi di completamento, integrazione e ricostruzione degli edifici storici sono già in corso in molti paesi del nord Europa così come nel nostro territorio come la ricostruzione della Cattedrale di Noto o a Scicli dove esiste un progetto per il rifacimento di parti architettoniche di edifici che sono stati trasformati nel corso del 900’.

Facciamo quest’appello perché crediamo che il patrimonio architettonico religioso delle nostre città non sia solo una testimonianza ferma del passato ma che, nel rispetto della loro storicità, possa essere uno strumento vivo e dinamico per proiettarci nel futuro.”

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