Aeroporto di Comiso: quale futuro? Se l’è chiesto l’assemblea di oggi con “sgarbo istituzionale”

Si è svolto questa mattina il preannunciato incontro all’ex Provincia Regionale di Ragusa, tra i sindaci, la deputazione e i vertici di SAC, convocato dal commissario del Libero Consorzio ibleo per parlare del futuro dell’aeroporto di Comiso.

Tanti gli interrogativi e le preoccupazioni dopo che Ryanair ha sospeso le proprie rotte in quello scalo.

Tra i parlamentari presenti, il deputatore regionale del PD, Nello Dipasquale che ha dichiarato: “Il Governo regionale chiarisca, nel corso di un apposito tavolo di confronto al quale devono partecipare i parlamentari, i sindaci e le associazioni di categoria, quali siano le intenzioni nei confronti dell’aeroporto di Comiso”.

“Quello che è accaduto negli anni – ha detto a margine della riunione – è sotto gli occhi di tutti. Il Pio La Torre è stato svenduto e mentre per l’aeroporto di Trapani venivano stanziate risorse ingenti, a Comiso sono arrivati circa 6milioni di euro dal Governo Crocetta, di cui una parte è stata usata per la ricapitalizzazione e un’altra si è persa del tutto.

Poi, più di recente, nel 2018, sono state stanziate dal Parlamento regionale le risorse per il progetto esecutivo sul Cargo, di cui però non sappiamo più niente nonostante il Presidente Schifani ne parli come un’ipotesi concreta. Dopo di che il nulla. Quello che sappiamo, in ogni caso, è che un mese fa Ryanair ha lasciato Comiso, ma anche se ciò non fosse accaduto, le tratte previste su questo scalo erano solo otto rispetto alle 24 previste a Trapani. La differenza è enorme”.

“È necessario, ora – ha aggiunto Dipasquale – che il Governo della Regione, con il presidente Schifani in primis e con l’assessore alle Infrastrutture Aricò, prenda in mano questa faccenda inserendola in una progettazione complessiva della mobilità regionale tramite tutti gli aeroporti, compresi quelli minori”.

Ma l’incontro di oggi aveva fatto storcere il naso, nelle scorse ore, alle associazioni di categoria e datoriali ed in particolare al Consiglio Direttivo Prov. Fnaarc con il Presidente Salvatore Ingallinera che ha parlato di sgarbo istituzionale per essere state escluse dal confronto.
“Gli azionisti della SAC sono le associazioni di categoria e le parti sociali che ora e subito hanno
bisogno di chiarire, capire, approfondire su quello che accade negli aeroporti del SUD-EST.
Queste hanno il diritto di confrontarsi sulla gestione, sul sacrificio dell’azzeramento del patrimonio
SOACO di 22 milioni di euro con 11 bilanci in perdita e quale, quindi, la validità della concessione.
Le associazioni datoriali hanno il diritto di chiedere queste risposte, di ottenerle da chi, per dovere, li
deve fornire; e questi sono i responsabili a cui abbiamo affidato questi beni pubblici!
Se non incentiviamo il cambiamento, ora e subito, il risultato continuerà ad essere uno scarso
rendimento della nostra economia e della nostra realtà sociale nonostante la nostra vitalità e
resilienza; quindi parola e decisioni, tornino, ad imprese e cittadini!” ha chiesto a gran voce Ingallinera.

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