Un giorno a Modica: le pagine del libro di Rosa Cerruto prendono vita grazie ai racconti dei piccoli alunni
“Un giorno a Modica” non è solo il titolo del libro dell’illustratrice modicana Rosa Cerruto ma è anche l’esperienza vissuta dagli alunni della terza A, del plesso Risorgimento 112, dell’Istituto Comprensivo Raffaele Poidomani.
L’iniziativa, nasce da un’idea della maestra Marilisa Iacono, che nel corso della manifestazione “Io Leggo Perché” ha voluto scegliere per i suoi alunni qualcosa di diverso dai soliti libri e certamente quello di Rosa Cerruto lo è. Fra l’altro, il libro proprio quest’anno compie dieci anni e quale migliore modo per festeggiare questo traguardo se non quello di essere utilizzato dai bambini per cui è stato in particolare ideato.
Si tratta, infatti, di un racconto-guida illustrato dedicato a Modica, rivolto non solo ai bambini ma a chiunque abbia voglia di trascorrere una giornata alla scoperta della città.
Durante la passeggiata, personaggi di fantasia accompagnano i lettori raccontando la storia di Modica, chiacchierando con i mascheroni che decorano i palazzi barocchi, e infine assaggiando il buonissimo cioccolato modicano.
Attraverso le pagine del libro, ricche di disegni, si scoprono molte cose sulla Modica di oggi e di ieri. Ed è proprio quello che hanno fatto i piccoli alunni della Raffaele Poidomani che, dopo aver letto il libro, lo hanno approfondito e poi hanno deciso di realizzare questa uscita didattica alla scoperta della loro città, avendo la possibilità di dare vita al racconto, e diventare loro stessi protagonisti per un giorno accompagnati proprio dall’autrice che è rimasta colpita dall’iniziativa ma soprattutto dalla capacità dei bambini di raccontare le pagine del suo libro.
I bambini, infatti, si sono preparati per essere delle piccole guide turistiche. Ogni tappa del libro, è stata approfondita da un bambino, con una ricerca e poi partendo dal Pizzo, a Modica Alta, e fino all’ultima tappa nella parte bassa della città, hanno prima ascoltato l’autrice leggere la pagina che riguardava quel determinato luogo e poi hanno fatto da cicerone, esponendo la loro ricerca. “L’obiettivo è quello di conosce la nostra città, ci ha spiegato la maestra Iacono, quindi rende i bambini consapevoli delle proprie origini e della propria appartenenza e quindi non solo conoscerla, ma anche valorizzarla, rispettarla e trarre da essa tutto il bello che ci può offrire.”
Come dicevamo il tour ha preso il via dal Pizzo Belvedere e poi ha toccato i principali monumenti della città, dal Castello dei Conti, al Duomo di San Giorgio, dalla Casa di Quasimodo a quella di Tommaso Campailla, e poi ancora il Duomo di San Pietro, il limite delle due matrici, San Nicolò Inferiore e i mascheroni di Corso Umberto per finire in dolcezza da Bonajuto.
“Questa è stata un’esperienza importante da un punto di vista didattico perché con questa visita si sono anche fatti vari collegamenti su argomenti già studiati, come l’età rupestre, con l’acquisizione di nuovi termini e soprattutto la capacità di mettersi alla prova e di mettere in campo nuove competenze” A tutto questo bisogna aggiungere che i bambini hanno anche fatto l’esperienza, per alcuni era la prima, di spostarsi con l’autobus urbano e questo ha contributo a rendere la giornata ancora più speciale. “Questo lavoro è stato possibile grazie alla sinergia tra i miei colleghi, la dirigente e le famiglie. Ha commentato la maestra Iacono. Un grazie speciale a Rosa Cerruto per la sua grande sensibilità e la sua disponibilità, e un grazie a miei speciali alunni che sono sempre pronti a vivere nuove avventure, perché la scuola deve aprirsi al territorio e viceversa solo così possiamo aiutare far crescere i cittadini del futuro”
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