Modica, Giorgio Aprile (Azione) spiega il sostegno alla Castello. I nostri progetti: “Bisogna guardare al futuro”

Qualche giorno fa, è stata ufficializzata la presenza del Terzo Polo, nella competizione amministrativa di Modica, con la lista Azione che si rifà a Carlo Calenda.

Una lista che ha scelto di far parte della coalizione che sostiene la candidata a sindaco di Modica Ivana Castello.  In un primo momento si era ipotizzato che Azione avesse scelto come proprio candidato Giorgio Aprile ma in realtà la sua candidatura non si è mai concretizzata. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato.

Perché ha deciso di non candidarsi?

Non è nel mio stile autocandidarmi. Ho dato la mia disponibilità a Calenda. Qualora ci fossero state le condizioni avrei proposto la mia candidatura. In realtà, lo stato di confusione che si percepisce, questa corsa frenetica a fare il sindaco di questa città, l’assenza di profili e di temi ( che devono precedere la scelta dei candidati), mi hanno fatto fare marcia indietro. Non ci sono le condizioni per sostenere un progetto forte per Modica. Saremo presenti come detto con una lista di Azione alle elezioni amministrative.  Una lista forte per portare avanti quei progetti che riteniamo siano fondamentali per il bene della città e che per noi sono imprescindibili”.

Quali sono questi progetti?

“Noi guardiamo alla città, alle sue potenzialità e ai margini di crescita che ancora ci sono. Non ci preoccupiamo, di posti, posticini, favori, per continuare nel solito andazzo. Noi ci siamo stancai da tempo. E quindi pensiamo in grande per questa città. E quindi Il primo progetto è il “digital innovation hub” ovvero creare incubatori d’idee capaci di accelerare i processi produttivi delle imprese, in sintesi un polo di innovazione da realizzare nella struttura dell’ex carcere di Modica Alta. Questo consentirebbe un rilancio della città a partire proprio da quella parte che è stata totalmente dimenticata in questi ultimi dieci anni. Altro progetto è la riconversione della struttura a fianco al Tribunale di Modica pensata come centro polivalente per anziani e mai terminata per farla diventare un polo di eccellenza dei servizi sociali e del terzo settore e infine l’istituzione dell’assessorato al contenimento della spesa, per tenere sotto controllo  tutti i costi di gestione della macchina amministrativa

Perché avete scelto di sostenere la candidata Castello?

“Abbiamo scelto Ivana Castello per una questione  di competenza. Secondo noi la candidata di Abbate e Minardo non ha un progetto politico e quindi nelle sue intenzioni vuole continuare a fare ciò che è stato fatto in questi dieci anni trascorsi. Gestire debiti, continuare a non pagare fornitori e cooperative, occuparsi di manutenzioni e di piccoli favori. Quindi in continuità con il predecessore, senza una visione d’insieme del territorio modicano e del suo sviluppo. Attenzione, le manutenzioni sono importanti, ma capite bene che non si può puntare solo su questo. Quindi se in questi dieci anni non c’è stata questa visione della città per il futuro,  ipotizziamo che la candidata di Abbate intende proseguire sulle orme del suo predecessore, di cui è stata assessore nella sua ultima amministrazione. Mentre, per esempio, Ivana Castello ha una visione della città che guarda al futuro, ha un progetto che rompe con il passato, che pensa alla città del domani, a quella dei nostri figli. Con la Castello abbiamo condiviso quei progetti, di cui parlavamo prima, che per noi sono imprescindibili e che sono posti alla base del nostro accordo politico”

Come vede il futuro di Modica?

Gli elettori devono rendersi conto che ci vuole una scossa. Noi siamo pragmatici, noi non crediamo a questo giochetto tra destra e sinistra, senza un progetto serio e importante per il futuro di Modica. Basti pensare che tutti i progetti che sono stati realizzati in questi anni, sono stati pensati dalle amministrazioni che hanno preceduto quella di Abbate, che è stato un mero esecutore, e la sua amministrazione non ha ideato un solo progetto per lo sviluppo futuro di Modica.”

Quindi possiamo dire che la città ha due prospettive: da una parte quella di continuare sulla strada della scorsa amministrazione, dall’altra quella di invertire la tendenza?

Proprio così queste sono le due alternative, almeno ad oggi, e noi abbiamo scelto di seguire quella che guarda al futuro perché Modica non merita di essere solo gestita da un punto di vista dell’ordinaria amministrazione, che ribadiamo è importante e su questo punto diamo atto all’amministrazione guidata da Abbate di aver fatto bene ma non basta. Modica deve andare avanti, è città patrimonio dell’Unesco, non può subire lo sviluppo del territorio come è accaduto in passato. Immaginate che oggi se si fosse proseguito nella strada intrapresa tanti anni fa avrebbe potuto ambire a diventare Capitale della Cultura come accaduto ad Agrigento, aveva tutte le carte in regola per esserlo. Invece siamo stati esclusi già lo scorso anno dai festeggiamenti del ventennale dei siti Unesco del Val di Noto. Una cosa gravissima per una città come Modica che è sempre stata protagonista del Distretto del Sud Est. Ma in questi dieci anni dal protagonismo della città si è passati ad un protagonismo personale, politico che ci ha isolati e ha penalizzato lo sviluppo di questa città

Molti temono che con un governo di sinistra, come è successo in passato, porti la città a vivere un momento di ristrettezza, com’è accaduto in passato.

A Modica qualsiasi sindaco verrà eletto avrà sul capo la spada di Damocle. Potrebbe passare alla storia come il sindaco del dissesto. Il futuro passa attraverso il contenimento dei costi cercando di eliminare le spese superflue, ma contemporaneamente occorrono le misure per fare pagare a tutti i tributi, recuperare l’arretrato, implementare azioni di legalità e trasparenza, per eliminare qualsiasi opacità nelle gare e negli incarichi. E poi pensare al futuro significa  intercettare i fondi che vengono dall’esterno. È fondamentale avere persone competenti che sappiano come intercettare tutte le opportunità che vengono messe a disposizione dallo Stato, dall’Unione Europea e che rappresentano ossigeno puro per un Comune come quello di Modica che soffre da un punto di vista finanziario. Senza questa possibilità non si potrà andare avanti. Quindi per noi la gestione amministrativa deve camminare su questo doppio binario, quindi da un lato il contenimento dei costi, ma dall’altro lato non ci si può fermare solo a questo, bisogna pensare ad una cabina di regia che intercetti i fondi per quei progetti che non possono essere finanziati dalla casse comunali ma che non per questo non si possono realizzare. Ad esempio, i progetti che abbiamo pensato ovvero quello del polo di innovazione piuttosto che quello del polo del terzo settore possono essere concretamente realizzati con i fondi del PNRR che coprono quasi per intero la spesa. Il lavoro che si deve fare non è solo quello di stringere la cinghia ma quello di lavorare al di fuori del Comune. Noi garantiremo che questo venga fatto”

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