Da Ragusa a Scicli le giornate Fai hanno suscitato molte polemiche, ma alla fine ha vinto la bellezza dei luoghi
“Molto rumore per nulla” il titolo della commedia di Shakespeare, sembra descrivere alla perfezione, quello che sta accadendo a Scicli, rispetto alla polemica sollevata sulla mancata realizzazione delle Giornate Fai di Primavera. Ma chi ha sollevato questo polverone ha dimenticato una cosa fondamentale: che in generale prima di parlare bisognerebbe sempre documentarsi.
Innanzitutto, ci chiediamo, a chi giova questa polemica? Se si voleva attaccare l’amministrazione Marino, forse non si conosce bene l’organizzazione insita nelle giornate Fai che poco ha a che fare con l’amministrazione, nel senso che non è certo il Comune ad organizzare questi momenti ma è appunto il Fai.
Il problema reale è che a Scicli il Fai non esiste più già da qualche anno. Forse la vera domanda è capire perché non esiste più? Pare che, soprattutto gli ultimi anni ci fosse stato un calo di interesse da parte di chi gestiva la delegazione tanto che l’ultima edizione delle giornate Fai tenutasi nel 2018 pare non sia stato un evento memorabile. Tant’è che provocatoriamente qualcuno ha scritto su Facebook un lungo post che già dalle prime righe fai intuire il senso dell’intervento: “Scicli non apre luoghi con il FAI? Scusate, ma io mi sento di dire FINALMENTE”.
A scriverlo è stato Roberta Ficili che per alcuni anni è stata interessata in prima persona nelle giornate Fai da volontaria e dichiara: “Nulla da contestare al lavoro che il FAI ha svolto in passato a Scicli; il FAI è stato capace di avvicinare la mia generazione al mondo del turismo culturale e di educarci alla consapevolezza di quanto importante sia ciò che abbiamo. Ma oggi, il FAI a Scicli serve ancora? In una città che conta innumerevoli associazioni capaci di gestire, con sforzi non indifferenti, siti culturali a livelli assolutamente professionali e capaci di creare ogni giorno l’occasione per valorizzare nuovi luoghi e porre l’attenzione su emergenze e abbandoni, occorre ancora qualcuno che, “estraneo” al nostro contesto, ci faccia scoprire Scicli? La mia non è una polemica politica contro nessuno, vuole essere una riflessione sociale proposta da chi è coinvolto attivamente e purtroppo con meno tempo di quanto non vorrebbe. Io oggi sono felice di poter dire al FAI “grazie di tutto quello che hai fatto in passato ma ora, se quello che proponi è sempre lo stesso menù, felice di dirti che il tuo lavoro qui è finito“.
Parole che fanno riflettere e che forse hanno più senso di tante che sono state dette in questi giorni. Intanto il Comune di Scicli interviene cercando di ripristinare la verità sulla assenza delle Giornate Fai di Primavera a Scicli nel 2023. A parlare è l’esperto del sindaco Marino per i temi culturali, Elio Tasca “Sorprende che negli anni scorsi quanti avevano responsabilità anche amministrative non si siano avveduti di questa assenza. L’amministrazione Marino ha interesse a che il presidio del Fai torni a essere presente a Scicli e in queste ore è al lavoro per favorire la nascita di un gruppo di persone che si impegnino nel recupero della esperienza del Fai. Il Comune è al fianco delle associazioni culturali e i tavoli tematici di recente istituiti ne sono una testimonianza tangibile“
Ma cosa ne pensa il Capo Delegazione Fai di Ragusa l’Avv. Gisella Scollo? “Quando mi sono insediata nel 2022, ci spiega l’avvocato Scollo, ho provato a contattare qualcuno sul territorio per coinvolgere nuovamente Scicli ma non ho trovato alcuna disponibilità. Ricordiamo che il Fai è gestito da volontari e noi non possiamo obbligare nessuno. Forse all’esterno non si comprende bene l’impegno e i sacrifici che ci sono dietro. Detto questo non comprendo perché questa polemica sorga proprio adesso quando è già da qualche anno che Scicli non organizza le giornate Fai. Sono comunque contenta che la nostra mancanza si sia notata ma crediamo che le polemiche fine a sé stessi non servano al nostro territorio. Piuttosto siamo contenti che anche quest’anno si sia stato un boom di presenze nei luoghi che hanno aderito come Ragusa e Modica.
E a proposito di Ragusa pare che anche qui ci sia stata qualche polemica rispetto all’apertura solo il sabato del Palazzo della Prefettura. “Era stato ampiamente comunicato che il Palazzo sarebbe stato aperto solo il sabato. Ricordiamo che si tratta del Palazzo della Prefettura ed è il Prefetto, che anzi ringrazio per la disponibilità, che decide se e quando metterci nelle condizioni di aprire al pubblico. E così è stato, ma solo per tutta la giornata del sabato, con grande responsabilità, fra l’altro, perché nel pomeriggio si è verificato uno sbarco e si sono dovute attivare tutte una serie di misure di sicurezza che hanno reso complicato il lavoro dei volontari ma alla fine siamo contenti di poter dire che tutti i visitatori presenti sono riusciti ad entrare. Lo stesso è avvenuto anche al Vescovado, che per la prima volta ha aperto le sue porte in occasione delle giornate Fai, facendo registrare un boom di presenze. Anche in questo caso ringrazio la grande disponibilità di Sua Eccellenza il Vescovo. Grande successo anche a Modica con l’apertura di quello che ho sempre definito il nostro gioiello la Chiesetta Rupestre di San Nicolò”
Ci chiediamo se con tutte le cose che non vanno nel nostro territorio è davvero il caso ‘sporcare’ con le polemiche inutili le uniche cose belle che lo rendono ancora desiderabile agli occhi dei turisti e anche di noi stessi?
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