Sanità iblea nel caos: critiche, commenti, silenzi e complimenti dopo la proroga ai precari Covid


Sanità nel caos dopo la direttiva elaborata in zona cesarini dall’assessorato regionale alla Salute che proroga il contratto dei lavoratori Covid con modalità che stanno facendo molto discutere.

Sul provvedimento regionale, naturalmente, si registrano reazioni diverse con polemiche, prese di posizione, proteste più o meno evidenti anche in provincia di Ragusa, ma anche pesanti silenzi.

Variegati i commenti del mondo sindacale: “Non si capisce quale criterio sia stato utilizzato per stabilire il personale da mantenere in servizio. Sono tutti lavoratori indispensabili e siamo preoccupati che il problema si riproponga tra poche settimane» commenta Uil Sicilia.

«Accogliamo positivamente la soluzione elaborata dall’assessorato alla Salute per consentire che i lavoratori Covid con contratti di lavoro flessibili, anche amministrativi, non vadano a casa. Non è la soluzione migliore ma ci rendiamo conto che è la migliore di quelle possibili». A dichiararlo i vertici della Cisl Fp Sicilia.

“È assurdo che non si riesca ad avviare un percorso di stabilizzazione di personale che è stato fondamentale durante la pandemia e senza il quale la sanità siciliana rischia il collasso. Una circolare confusa, che non dà indicazioni precise tanto che le Asp stanno procedendo in ordine sparso, con disomogeneità territorio per territorio». Così Cgil Sicilia.

Naturalmente anche il mondo della politica non può restare a guardare: “Il Governo Schifani, all’ultimo momento utile, tira fuori la possibilità di prorogare i contratti per i precari Covid della Sanità siciliana, nonostante abbiano avuto due mesi per studiare una soluzione. Ma attenzione: solo alcuni lavoratori otterranno la proroga, tanti resteranno fuori. Solo in provincia di Ragusa tra le 70 e le 80 persone non avranno questa possibilità. Li chiamavamo eroi della sanità, il centro destra si sta assumendo la responsabilità di farli diventare martiri della loro incapacità e ipocrisia”. Interviene così Nello Dipasquale, parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana. 

“Per la prima volta l’ASP di Ragusa ha a disposizione personale sanitario tale da coprire tutto il fabbisogno necessario specialmente per il comparto infermieristico e OSS – dichiara il deputato regionale Ignazio Abbate – Per quanto riguarda invece i 23 medici, dovranno essere urgentemente formati e subito utilizzati ad incrementare i servizi di Pronto Soccorso e 118. Dopo di che è prioritario proseguire con la stabilizzazione e l’immissione in ruolo del personale ASU che si trova già in graduatoria e che necessita di essere esaurita in tempi brevi. Una certezza per un totale utilizzo di tutto il personale precario attualmente presente nelle ASP siciliane ed in particolare in quella di Ragusa, può avvenire solo con il concretizzarsi delle realizzazioni dei progetti del PNRR sui servizi che saranno messi a disposizione sul territorio che prevedono l’ampliamento della pianta organica.

Italia Viva provinciale si complimenta con la direzione strategica dell’Asp di Ragusa che è stata la prima in Sicilia ad avere presentato gli elementi necessari riguardanti il piano di fabbisogno triennale che hanno portato a incassare la proroga per gli operatori Covid fino al 30 aprile. “Speriamo che si possa presto arrivare a un risultato definitivo e speriamo che la politica, in questo caso, non faccia i soliti “teatrini”, come quello a cui si è assistito per questa proroga visto che, sino alla fine, si sono lasciati nell’incertezza tutti questi lavoratori. L’auspicio è creare una prospettiva seria e duratura anche utilizzando le procedure migliori affinché si ponga fine a questa situazione continua di precariato”.

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