Cosa comporterà sul territorio ibleo il blocco degli incentivi in edilizia: analisi di CNA e CGIL

Anche a livello territoriale ibleo saranno notevoli le ripercussioni causate dal provvedimento del Governo Meloni in riferimento al blocco degli incentivi in edilizia.

A pagare il prezzo di questo provvedimento sono i lavoratori del settore edile, le imprese, soprattutto piccole e medie, e le migliaia di famiglie di lavoratori e pensionati a basso reddito i quali grazie al bonus e alle misure di cessione del credito e sconto in fattura potevano fare interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

A fare un’analisi della situazione sono Pippo Santocono presidente provinciale CNA e Giuseppe Scifo segretario provinciale CGIL.

È il colpo di grazia agli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza che colpisce il sistema produttivo. Condomini e case popolari saranno di fatto esclusi, dopo i già restrittivi termini fissati in legge di Bilancio, da qualsiasi processo di riqualificazione del patrimonio.

Potranno accedere agli incentivi solo quelli che hanno 50-100 mila euro da anticipare per gli interventi e che nel giro di 5-10 anni hanno redditi tali da portare la cifra spesa in detrazione, tutti gli altri sono esclusi. Altri effetti negativi si ripercuotono sui settori dell’indotto del settore edile ma anche sui professionisti, soprattutto ai tanti giovani che sulla spinta degli incentivi hanno dato vita a star-up.

In provincia di Ragusa gi occupati in edilizia sono cresciuti da Ottobre 2021 a settembre 2022, gli operai iscritti in cassa edile nello stesso periodo da 2836 passano a 4546. L’incremento si è registrato anche nel numero delle imprese che crescono di 267 unita, passando a 4222 nel 2020 a 4489 nel 2022, la cui stabilità economica rischia far saltare l’intero settore compreso l’indotto.

L’unica colpa che hanno avuto le imprese artigiane è di aver realizzato i lavori anticipando, ai cittadini beneficiari, il contributo dello Stato. Le condizioni indicate nel provvedimento riguardano il Superbonus e tutto il sistema degli incentivi escludendo tante famiglie dalla possibilità di fare lavori di edilizia libera, piccole opere di ristrutturazione, sostituzione degli infissi o all’ammodernamento degli impianti.

Di fronte a questo grave provvedimento, annunciano CNA e CGIL, occorre una mobilitazione generale per coinvolgere cittadini, lavoratori ed imprese per far fare un passo indietro al Governo che così ammazza migliaia di posti di lavoro, imprese e la speranza per cittadini meno abbienti di poter avere abitazioni dignitose.

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