Ispica, un’interessante mostra sulla trama e l’ordito in versione contemporanea, fruibile fino al 3 febbraio

All’inizio era il filo. 

Ottenuto con fuso e conocchia, poteva unire, allacciare e, se variopinto, anche decorare. 

Poteva intrecciarsi ad un altro diventando cordone o moltiplicarsi in fettuccia per conferire sostegno. 

Filo in lana, cotone, seta e financo in oro affidato a mani esperte, soprattutto femminili, per generare disegni, immaginare approdi e trasferire emozioni. 

Tutto ciò il filo può ancora. 

La moda di quest’anno prevede molto ricorso al crochet, leggiamo sulle riviste per donna, anche se alcuni stilisti utilizzano da tempo pizzi e ricami per impreziosire soprattutto gli abiti da sposa, e la Fiber Art, leggiamo sulle riviste per tutti, si è guadagnata uno spazio anche alla Biennale di Venezia. Le installazioni, inoltre, hanno sdoganato una libertà di mezzi espressivi e una contaminazione di stili tali da rendere veramente difficile tracciare  una netta linea di demarcazione fra Artigianato, d’eccellenza s’intende, e Arte. 

Queste riflessioni ci sono state indotte dalla ricca e stimolante mostra intitolata “tEssere” montata ad Ispica all’interno dell’ex Chiesa Sciabica. Vi sono esposte, con cura e oculatezza, le opere di otto autrici di diversa provenienza geografica che utilizzano fili, cordoni e stoffe di vario tipo, anche riciclati perché intesi come vissuti.

Per ognuna di esse il “moderno” Tessere si assimila all’Essere in quanto occasione e strumento di veicolo delle proprie pulsioni interiori. 

Le citiamo nell’ordine conferito nella locandina di presentazione : Sylvie Clavel, Saba Najafi, Rita Lazzaro, Rossana Taormina, Aurora Mica, Jonida Xherri, Alberta Manni, Marilù Cecchini. 

Le prime sei sono presenti con foto di loro opere anche nel calendario 2023 della KromatoEdizioni recante lo stesso titolo in quanto facente parte di un progetto congiunto. 

Esso racchiude le schede di presentazione di ciascuna autrice ed un testo introduttivo nel quale si ripercorre in maniera scrupolosa, dettagliata ed esaustiva la storia della pratica dell’arte in oggetto: ne è autrice Evelina Barone, direttore editoriale della Kromato, nonché “tessitrice”, perdonate la licenza, dell’intero progetto. 

Il suddetto prodotto editoriale, curato attentamente nella veste grafica e nel packaging, è disponibile nella sede della mostra in cambio di un’offerta libera; i proventi saranno devoluti ad un’associazione iraniana che opera a sostegno dei diritti delle donne.

  Anna Caschetto 

Didascalie, in ordine :

MATRIMONIO, foto trapuntata con ago e filo, quasi ad evidenziare i legami, da Rossana Taormina.

Nata nella Valle del Belice, risiede e lavora a Palermo. 

LA NASCITA, part. dell’opera La grande Madre annodata da Sylvie Clavel dal 2008 al 2011.

Nata a Parigi, risiede e lavora da anni ad Agrigento. 

INTRECCI DI SOGNI, opera realizzata con tecnica mista da

Jonida Xherri. 

Nata a Durazzo (Albania), 

 vive momentaneamente a Modica; dopo lunghi anni di attesa ha ottenuto lo status di cittadina italiana. 

Foto di Copertina:WIR (CUBO), scatola a misura d’uomo, effetto patchwork, realizzata con la collaborazione di altri residenti nella città di Moers (Germania) dalla catanese Rita Lazzaro. 

Alberta Manni, Aurora Mica, Evelina Barone, Jonida Xherri, Kromato, Marilù Cecchini, Rita Lazzaro, Rossana Taormina, Saba Najafi, Sylvie Clavel

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