La Sicilia beffata sui fondi insularità. Giansiracusa (Azione): “Schifani impugni la legge in Corte Costituzionale”

“Gli stanziamenti per l’insularità nella legge di bilancio 2023 destinati al finanziamento di interventi per la mobilità dei cittadini residenti nel territorio della Sicilia e della Sardegna, ammontano a 5 milioni di euro per il 2023 e 15 per il 2024 (art. 1 commi 494 e 495, poco più di 3 euro a cittadino per 2 anni) che dovrebbero riequilibrare la condizione di svantaggio degli oltre 6,5 milioni di italiani insulari, in preminenza siciliani e sardi.

Una scelta finanziaria indecorosa che diviene politicamente una beffa per la Sicilia. Una riduzione di 20 volte rispetto a quanto fatto dal governo lo scorso anno, prima che il principio di insularità entrasse in Costituzione”. E’ quanto rileva Azione Sicilia.

Il partito di Calenda fa appello al governo di Renato Schifani: “Il governo regionale impugni senza indugio in Corte costituzionale questo indecoroso tentativo di ignorare siciliani e sardi”. 

AZIONE evidenzia che “la legge dibilancio 2022 del governo Draghi, prima dell’approvAZIONE della riforma costituzionale intervenuta a giugno, Sicilia e Sardegna, con l’impegno dei relativi governi regionali, hanno ottenuto lo stanziamento di 100 milioni annui di euro per Sicilia e 100 milioni per la Sardegna, a regime (stanziamento per ogni anno)”.

“Va ricordato che il 30 novembre scorso è entrata in vigore la modifica dell’art. 119 della Costituzione Italiana, sancendo il principio secondo cui ‘la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’ – aggiunge AZIONE – Mentre risoluzioni sulla questione a Bruxelles  sono state adottate dal Parlamento europeo e dal Comitato europeo delle Regioni”.

Il partito di Calenda ricorda che “la modifica costituzionale che impone l’adozione di misure concrete per rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità è stato il frutto di un lungo lavoro di siciliani e sardi che sul piano dell’iniziativa popolare e della quantificAZIONE amministrativa dei costi dell’insularità in Sicilia, che ammontano per Sicilia e Sardegna a circa 15 miliardi di euro annui” e “il percorso parlamentare ha visto coronare questo obiettivo”.  

“Spiace vedere mortificato dal governo nazionale che ha stanziato e posto la fiducia su somme irrisorie – afferma Michelangelo Giansiracusa, commissario di AZIONE in Sicilia – il lavoro fatto in questi anni. Constatare che nella legge di bilancio per 2 anni sono stati appostati appena 20 milioni di euro per l’insularità rappresenta una vera e propria presa in giro per tutto il popolo siciliano”.

“Le misure compensative e perequative (dalla continuità territoriale, alla fiscalità di sviluppo, alla perequAZIONE infrastrutturale) dovevano trovare nella legge di bilancio, soprattutto nella prima che vede la luce dopo l’entrata in vigore della modifica costituzionale, adeguate risposte – sostiene Giansiracusa – pur nella difficile congiuntura economico-sociale. Spiace dover constatare i silenzi dei governi di Sicilia e Sardegna, di tanti parlamentari isolani che hanno fatto prevalere la disciplina di partito sulla rappresentanza dei propri territori. Nonostante la declamata presenza di un governo regionale in linea col governo centrale, tutto quello che si è ottenuto per l’insularità sono solo pochi spiccioli. Non si infinocchiano i bisogni dei cittadini”.

Azione Sicilia, Calenda, Michelangelo Giansiracusa, renato schifani

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