Costi impazziti: le richieste del settore turismo, panificatori e ristoratori ai dodici sindaci iblei

Nell’attesa che dal governo nazionale arrivino dei provvedimenti concreti, il ruolo dei sindaci può essere fondamentale per la sopravvivenza di decine di imprese della provincia di Ragusa che rischiano il tracollo.

E’ ciò che pensano le aziende legate al Turismo, Dolciari e Panificatori e Ristoratori della Cna territoriale di Ragusa che hanno deciso di scrivere ai dodici sindaci iblei avanzando una serie di precise richieste

Facendo seguito alla manifestazione di protesta contro l’indiscriminato e sproporzionato incremento del costo dell’energia elettrica, promossa dalla Cna territoriale di Ragusa in piazza Poste nel capoluogo ibleo, con successivo incontro con il prefetto Ranieri, i presidenti territoriali di Cna Turismo, Giovanni Carbone, Cna Dolciari e Panificatori, Vincenzo Asta, e Cna Ristoratori, Federica Muriana, hanno inviato una nota ai dodici primi cittadini iblei.

“Come si evince dal documento condiviso dalle associazioni datoriali presenti alla manifestazione e consegnata al prefetto – scrivono i tre presidenti nella nota – siamo dinanzi all’impazzimento totale dei costi alla produzione (materie prime, carburanti, energia, ecc.).

Alla manifestazione è stata voluta e condivisa la presenza delle istituzioni locali e regionali per far sì che il messaggio di allarme lanciato dalla piazza arrivasse velocemente al Governo nazionale, unico soggetto in grado di intervenire e risolvere la delicata questione. Nell’immediato, però, il ruolo dei sindaci può essere determinante e indispensabile alla sopravvivenza.

Da qui una serie di richieste”. Quali? La Cna chiede ai sindaci iblei: l’abbuono o la restituzione delle somme dell’imposta di soggiorno del terzo trimestre 2022, versata dalle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere; l’abbuono o la restituzione del saldo della Tari 2022 ai settori della ristorazione (con e senza somministrazione) e della produzione agroalimentare (panifici, pasticcerie, caseifici, macellerie, ecc.); l’esenzione del pagamento del suolo pubblico per le installazioni dei dehors.

“Siamo fiduciosi sul fatto – chiariscono i tre presidenti – che le predette istanze siano valutate positivamente dai dodici sindaci e rimaniamo in attesa di essere convocati dagli stessi primi cittadini per discuterne i dettagli”

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