Dopo due riunioni, una a luglio e l’altra a inizio settembre, la trattativa per individuare il percorso amministrativo teso alla traslazione del personale della SpM alle due nuove Società, che il Comune di Modica pare abbia appositamente costituito, tutto tace.

Sulla vicenda tornano Camera del Lavoro e Funzione pubblica CGIL: “La trattativa doveva continuare, con relativa convocazione da parte Sua, tra fine settembre e inizio ottobre – scrive il segretario Salvatore Terranova – ancora oggi, però, nonostante sia stato da noi più volte richiesto, nessun incontro è stato fissato”.

La condizione della SpM, come è noto, è da brividi, essendo una società pubblica zeppa di debiti e sull’orlo del fallimento. Una società in liquidazione, le cui conseguenze in primo luogo si riverseranno sul personale-dipendente che da più di un anno aspetta di essere messo in sicurezza.

La Ficano aveva chiesto tempo per prendere conoscenza della situazione della Società e per verificare la sostenibilità economica della proposta di applicare un CCNL diverso dai due diversi CCNL individuati e inseriti nella proposta all’epoca avanzata per il tramite del Consulente nominato dalla precedente Amministrazione. Da allora il silenzio.

“Ora non è più possibile attendere. Da un giorno all’altro si aggravano le condizioni della Società partecipata, ed il rischio altamente probabile è che i creditori procedano a bloccarne i conti correnti, mettendo in serio pericolo i lavoratori, che a seguito di tale procedura temono di non poter ricevere il pagamento degli emolumenti, cosa – è bene ricordarlo- è già accaduto in passato” scrive la Cgil.

La preoccupazione di quel che sta avvenendo ha indotto i lavoratori a manifestare anche la loro disponibilità a fare lo sciopero, come pungolo estremo per accelerare e di riprendere la trattativa.