Un fulmine a cielo “poco” sereno: il sindaco di Ragusa Cassì manda a casa l’assessore Barone, inteso Ciccio

La notizia è arrivata via social: il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha ritirato le deleghe all’assessore Francesco Barone.

 

E’ stato lo stesso primo cittadino a dichiarare su Facebook: “A causa del venir meno del necessario rapporto fiduciario con l’assessore Francesco Barone, ho ritenuto di revocare tutte le deleghe a lui assegnate che, allo stato, sono trattenute ad interim dal sottoscritto”.

Ma, in realtà, chi conosce bene la politica ragusana ed in particolare i due soggetti in questione, attendeva da tempo che scoppiasse la bomba. Il sindaco Cassì, infatti aspettava le dimissioni dell’assessore
Barone ad ulteriore conferma del fatto che il primo cittadino non ha ben capito
chi aveva accanto o forse quando l’ha capito era troppo tardi. 
Perché, era chiaro agli occhi di tutti, che l’assessore Francesco Barone, Cicco per gli amici, stesse lavorando alle spalle, ma nemmeno così tanto, del sindaco, per preparare la sua corsa a Palazzo dell’Aquila anche se le malelingue dicono che nei fatti già agisse come se fosse lui il sindaco di Ragusa. La sua sovraesposizione con video e messaggi, gli ultimi risalgono proprio a stamattina, che avevano lo scopo, ufficiale, di informare i cittadini, ma ufficioso
di preparare il terreno alla sua campagna elettorale, non era gradita al sindaco Cassì. Ma in fondo, siamo nell’era dei social e anche il primo cittadino, come fra l’altro ha fatto, poteva utilizzare le stesse armi per far conoscere alla città l’operato della sua    amministrazione.

Ma il fastidio nei confronti dell’assessore Barone era evidente al punto da portare il sindaco a rifiutarsi di salire sul palco, in occasione dei grandi eventi organizzati in estate dall’assessore Barone, eventi che innegabilmente, hanno richiamato numeri importanti, ma fonti non ufficiali ci hanno raccontato che il sindaco Cassì, per evitare di doversi
complimentare pubblicamente con Barone ha lasciato le serate prima che terminassero.

Un atteggiamento che denota una mancanza di scaltrezza politica da parte del primo cittadino, che avrebbe invece dovuto brillare, anche se di luce riflessa, dimostrando a tutti che in fondo Barone era un bravissimo assessore ma il sindaco di Ragusa era lui, senza se e senza ma, lui lo aveva voluto e quindi il merito del successo di quelle serate era anche suo.

Ed invece, forse mal consigliato, nel tentativo di ostacolarlo lo ha agevolato, lasciandogli campo libero e Barone, ovviamente, da buon politico, ne ha approfittato, qualcuno sostiene un po’ troppo, ma sono i numeri quelli che contano e Ciccio Barone, in
consiglio, aveva i numeri per farlo.

Ad oggi infatti ha potuto contare su ben cinque consiglieri, che se oggi lo seguiranno all’opposizione, cambieranno gli equilibri all’interno del consiglio comunale.

L’amministrazione, se le cose andranno così, non avrà più la maggioranza assoluta ma sarà soggetta al voto delle opposizioni, che potranno fare il buono ed il cattivo tempo.

Insomma, l’assessore Ciccio Barone, o forse sarebbe meglio chiamarlo ex assessore, si è giocato le sue carte, e lo ha fatto bene e alla luce del sole, com’è nel suo stile, consapevole che alcune provocazioni sarebbero state mal digerite dal sindaco Cassì.

Come quella di sostenere pubblicamente, alle scorse elezioni regionali, Nello Dipasquale.

Perché, anche se il sindaco non aveva dato alcuna indicazione di voto alla sua giunta, forse un po’ di discrezione sarebbe stata consigliata come hanno fatto gli altri assessori, ed invece Barone ha voluto gridarlo ai quattro venti, il suo sostegno a Dipasquale, com’è nel suo stile perché se c’è una cosa che non si può negare è che Ciccio Barone è un comunicatore nato e diciamo che i social in questo lo aiutano molto. 


A proposito di social, infatti, pare che un’altra cosa che ha infastidito molto
il sindaco Cassì sia stata una foto pubblicata da Barone, qualche settimana fa,
che lo ritrae con tre amici, che non sono tre amici qualsiasi ma l’avvocato Riccardo
Schininà, ex consigliere comunale e Raffaele Schembari dirigente sanitario.

La foto, accompagnata dalla frase: “Amici prima della politica” in realtà pare che nasconda, ma neanche troppo, che i tre soggetti in questione, stiano pensando ad un nuovo progetto politico e l’obiettivo sarebbe sempre quello di cacciare via Cassì e occupare la poltrona di Palazzo dell’Aquila.

Insomma, il sindaco non poteva più consentire che si facesse la campagna elettorale contro di lui utilizzando la sua amministrazione (anche se gli ricordiamo che Barone non era solo un assessore ma un alleato con un peso politico specifico).

Questo è lo scenario che sta dietro alla scelta fatta oggi dal sindaco di Ragusa adesso vedremo cosa accadrà, perché tutto può succedere ma certamente da questo momento in poi Cassì dovrà fare capire come giocare le sue prossime mosse per evitare che questa decisione possa ritorcersi contro di lui e far fare scacco matto all’avversario.   

Intanto, a Ragusa, infuria anche l’ironia e la pagina satirica Ragusa Abbogghia, così sintetizza l’accaduto.


Ciccio Barone, comune di ragusa, Peppe Cassì, raffaele schembari, ragusa, riccardo schininà

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