Tra i dieci punti del programma elettorale di Ignazio Abbate, candidato alle regionali nella lista Udc-Dc un altro tema molto importante è quello della bellezza, bellezza intesa come patrimonio culturale ma anche come rispetto dell’ambiente in cui viviamo.

“Non può esserci sviluppo nella nostra Regione se questo non passa attraverso la cura del territorio e delle nostre bellezze. L’ambiente si coniuga in un discorso complessivo che interessa anche la cura dei nostri centri storici, dei nostri siti culturali riconosciuti come siti Unesco ma soprattutto la cura del nostro territorio.”  

A proposito di cura del territorio come pensa di affrontare la questione rifiuti?

“È necessario definire politiche integrate in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti: riduzione della produzione dei rifiuti, incremento della raccolta differenziata e conseguente riciclo delle frazioni raccolte per facilitarne lo smaltimento in discarica, risparmiando energia e materie prime vergini. Sarà opportuno valutare la gestione del secco residuale tramite la valorizzazione energetica (termovalorizzatori), considerando la possibilità di realizzare gli impianti in aree fortemente compromesse, quali il petrolchimico di Gela o quello di Priolo o altre aree simili, nell’ottica della rigenerazione ambientale di tali aree, garantendo, nel contempo, una quota minima fissa di secco non riciclabile ai comuni (circa il 20%). Ciò consentirebbe loro di continuare il percorso virtuoso della raccolta differenziata, senza precludere la possibilità di un conferimento di prossimità del secco, evitando cifre esorbitanti per il conferimento extra Regionale dei rifiuti stessi. Insomma, i rifiuti devono diventare una risorsa e non essere un problema.”

La cura quindi del territorio intesa a 360°…

“Dalle coste ai centri storici, dai boschi ai parchi deve essere messa in atto un’opera di salvaguardia, di pulizia e di rivisitazione di quelli che sono anche gli interventi di rimboschimento che vanno legati esclusivamente alla nascita di accordi di programma con gli enti locali affinché le nostre aziende possano investire per andare a creare quei vivai necessari per piantumare tutto quello che è la nostra ricchezza boschiva con piante autoctone, in modo tale da tutelare le nostre eccellenze come gli alberi di ulivo o di carrubo. E a proposito di ricchezza boschiva è necessario difendere il territorio, ad esempio, dagli incendi che come abbiamo visto negli ultimi anni hanno distrutto parti importanti delle risorse boschive. Per far questo è necessario innanzitutto prevedere interventi strutturali mirati alla prevenzione di questi fenomeni che nella nostra Regione creano danni enormi”