Scicli sceglie la strada della lotta all’omotransfobia, in risposta alla rimozione della bandiera arcobaleno

La serata “La mamma dei femminielli”, svoltasi ieri sera a Villa Penna, organizzata e fortemente voluta dall’Associazione Arcigay Ragusa ha avuto un valore ancora più forte, ancora più potente, dopo i recenti avvenimenti delle ultime ore.

Ricordiamo infatti la scelta del Comune di Scicli di rimuovere la bandiera arcobaleno, emblema della lotta alle discriminazioni tutte, di cui la comunità lgbtq+ non può che essere simbolo centrale, in seguito alla richiesta di un cittadino, il quale riteneva potesse essere discriminatoria e non degna di essere esposta accanto alle bandiere istituzionali.

Durante la serata dedicata alla lotta contro l’omotransfobia, la proiezione del documentario di Giulia Ottaviano, da cui è tratto il titolo dell’iniziativa stessa, che racconta dell’esperienza di vita di Loredana Rossi, fondatrice di un’associazione napoletana a sostegno delle persone trans, spesso e volentieri, purtroppo, ancora vittime di discriminazioni, ignorate dalla società.

A seguire, un dialogo di confronto che ha visto protagonisti Genny Cultrone, membro del direttivo di Arcigay, con la sua storia personale, quasi a volerla porre in parallelo alla storia della Rossi, ed anche un prezioso intervento del dott. Garofalo, chirurgo plastico ed estetico, il quale ha voluto soffermarsi maggiormente sugli aspetti scientifici e legislativi legati al processo di transizione.

Per poi concludersi con il video del primo Ragusa Pride, realizzato da Antonella Pulvirenti, a ricordare l’importanza di un momento epocale come quello del Giugno scorso, svoltosi a Marina di Ragusa.

Ad intervallare i diversi momenti, la voce del Presidente di Arcigay, Andrea Ragusa, ma anche numerosi rappresentati politici, tra cui l’assessore del comune di Scicli, Gianni Falla, che ha voluto proporre un momento di confronto sul tema dell’esposizione della bandiera arcobaleno.

Di particolare valore la presenza dell’assessore del comune di Vittoria Cesare Campailla, in rappresentanza della sua città e del primo cittadino Aiello, che ha invitato il sindaco sciclitano a rivedere le sue posizioni, sottolineando l’esempio virtuoso di Vittoria che esporrà la bandiera a Palazzo Iacono.

“La serata di ieri è stata una carezza – afferma il presidente di Arcigay, Andrea Ragusaabbiamo vissuto un momento di grande commozione perché la vita vera, come quella raccontataci attraverso le testimonianze e il documentario, tocca corde profonde, permettendoci di metterci in discussione, e rispettarci gli uni con gli altri.

Le vicende delle ultime ore legate alla rimozione della bandiera hanno suscitato pensieri e spero che questo dibattito apertosi spontaneamente possa essere costruttivo.

Io rimango a disposizione, aperto al dialogo e al confronto, perché non si parla solo di bandiere ma di modalità”.

Si spera quindi che questo confronto, tra cittadini e Sindaco, possa esserci sul serio e possa essere bilaterale, in equilibrio sul rispetto delle rispettive motivazioni, e indirizzato verso l’unico obiettivo comune: dare voce e dare spazio a tutti, consapevoli che determinate convinzioni sono ancora il frutto di un processo tutto in divenire, in cui l’ascolto di chi determinate discriminazioni e situazioni le vive sulla propria pelle diventa essenziale per conoscere davvero.

A patto che, ovviamente, ci sia il desiderio di una reciproca comprensione.

Marianna Triberio

andrea ragusa, Antonella Pulvirenti, Arcigay Ragusa, Cesare Campailla, Genny Cultrone, Loredana Rossi

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