Nel fine settimana appena trascorso si è svolta ad Acate una nuova Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici voluta dal sindacato USB Ragusa.

Un appuntamento a più di un mese dalla scomparsa di Daouda, convocato dopo numerose iniziative svoltesi in queste settimane, perchè ha spiegato il sindacato “era giusto fermarsi e fare un bilancio, discutere assieme di come continuare”.

L’Assemblea ha ribadito negli interventi di tutti, la necessità di organizzarsi all’interno del sindacato, di proseguire la lotta per la ricerca di Daouda e di organizzare la lotta contro lo sfruttamento lavorativo.

La cosa più triste è stata constatare che i partecipanti a queste iniziative sono sempre di meno e che purtroppo fino ad oggi non hanno portato a nessun risultato sostanziale.

E invece i quesiti che restano al momento senza risposta si fanno sempre più numerosi. Gli interventi registrati durante l’assemblea hanno avuto un unico comune denominatore: le critiche all’operato della magistratura.

Perché l’azienda dove ha lavorato Daouda non è stata sottoposta a sequestro? Sono state visionate tutte le telecamere che da casa di Daouda conducono all’azienda? Quanti mezzi e uomini sono impiegati nella ricerca?

Altro punto affrontato durante l’assemblea è stato il tema dello sfruttamento lavorativo a cui sono sottoposti migliaia di lavoratori e di lavoratrici: a fronte di milioni di euro spesi in decine di progetti, coordinati dal tavolo contro il caporalato, nulla è cambiato nelle campagne della fascia trasformata. Anche su questo punto il sindacato ha asicurato: “continueremo a contrapporre a questo scempio sulla pelle dei migranti la nostra piattaforma rivendicativa”.