Regionali. Tutti contro Musumeci, ma manca candidato unitario nel centro destra. Rischio Verona?

 Chinnici: la destra è battibile con M5S ed altri alleati

“La politica è la grande assente in questa vicenda. L’obiettivo è fare l’election day, non tre mesi prima ma 40 giorni prima della scadenza naturale. Le dimissioni sono dettate dal buon senso, sia per evitare che i siciliani nello spazio di un mese vadano due volte a votare sia per risparmiare 20 milioni di euro di denaro pubblico, per evitare la crescita dei contagi e non chiudere le scuole due volte”.

Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, Nello Musumeci, presidente dimissionario della Regione Siciliana.

“Sto governando la Regione anche con FI e Lega – prosegue – dal primo giorno. Se non fosse stato per l’election day, avrei continuato fino alla scadenza del 6 novembre in piena autonomia con un governo che ha gli stessi assessori e gli stessi partiti di 5 anni fa”.

 Miccichè? “Gli attacchi sono frutto di ossessione, visto che quel partito ha lasciato i suoi a ben governare con me fino ad oggi. Come la Lega.

In cinque anni abbiamo sostituito appena 4 assessori e non 56 come era accaduto con il governo a guida Pd”.

I suoi non la vogliono, presidente. Questo dichiarano. “I miei chi? Da giugno dico che sono disponibile a guidare il Centrodestra di nuovo alla vittoria. Ma pronto, se risultassi divisivo, a fare un passo di lato”.

Che non fa. “E dovrei farlo a favore di chi? Indichino un candidato, se unitario lavoreremo per lui.

Lo cercano da mesi…”. “Sono stato io a chiedere alla Meloni di non insistere con gli alleati nella difesa della mia ricandidatura. Ringrazio Giorgia per la tenacia, la determinazione con cui ha sostenuto il mio diritto a un secondo mandato”.

Salvini spera per un suo uomo. Come Miccichè per Stefania Prestigiacomo. “Ne ha proposti tanti FI. Anche Schifani, Patrizia Monterosso, altri.

Il nome più interessante è certo quello dello stesso Miccichè, del quale non si è più parlato. Naufragato. E non si capisce perchè, nonostante l’avallo dell’ala filogovernativa di FI, di quanti sono in giunta con me”.


Stefania Prestigiacomo: Perché Musumeci insiste?

In casa Forza Italia, parla Stefania Prestigiacomo. “Il presidente Berlusconi in questi anni mi ha affidato importanti ruoli di responsabilità istituzionale. Ora Forza Italia mi chiede di impegnarmi per la mia Regione.

Di questo ne sono onorata e orgogliosa, lo ringrazio per la rinnovata fiducia. Ho accettato la proposta, evidenziando che la soluzione vincente sia quella dell’unità. Il tratto distintivo del centrodestra è sempre stato la compattezza. Mi rimetto, pertanto, alle scelte che per la Sicilia si faranno a livello nazionale”.

Lo dice, in un’intervista al quotidiano Il Giornale. “Rifiuti, acqua, energia e sblocco delle autorizzazioni giacenti – continua Prestigiacomo – per i progetti di sviluppo sono priorità assolute, sia in termini di soluzione di problemi storici, che di prospettive di crescita. C’è anche il nodo delle infrastrutture che ci vede penalizzati anche se bisogna dare atto che nell’ultimo quinquennio si è ripartiti”.

E poi il Ponte sullo Stretto. “E’ l’aspirazione dei siciliani da generazioni. Prima era un sogno oggi è una possibilità concreta. Sarebbe uno straordinario monumento alla modernità. Darebbe concretezza alla centralità della Sicilia nel mediterraneo. Una storica svolta per il commercio, l’industria e il turismo. Non una cattedrale nel deserto, come dice la Sinistra, ma il volano della crescita dell’Isola”.

Nello Musumeci insiste sulla sua (ri)candidatura. “Sono convinta che il Centrodestra eviterà una nuova Verona, spaccandosi e rischiando di regalare la vittoria alla Sinistra che in Sicilia riproporrebbe una sorta di tristissima restaurazione crocettiana. Assicuro che, al di là della dialettica di questi anni con Musumeci, Miccichè e Forza Italia lavorano per l’unità del Centrodestra che è l’unica soluzione vincente”.

Chinnici “Destra è battibile con l’M5s e gli altri alleati”

 “Pd e Movimento 5Stelle hanno portato avanti in questi anni all’Ars un impegno comune su molti temi cruciali: per esempio la tutela dell’ambiente, la lotta alle diseguaglianze, il salario minimo, e c’è stata poi la condivisione dell’esperienza delle primarie. Penso sia un patrimonio da non disperdere e considero il Movimento una forza trainante di questo percorso fatto in Sicilia e un alleato fondamentale per vincere questa sfida. Conto sul sostegno del M5S e ho molto apprezzato i segnali dati in questi giorni da alcuni dei suoi principali esponenti”.

Lo dice, in un’intervista al quotidiano Repubblica, Caterina Chinnici, candidata alla Presidenza della Regione Siciliana per il Centrosinistra.

Barbara Floridia e Claudio Fava? “Con loro durante le primarie abbiamo svolto dialoghi tematici stimolanti e sempre in un clima di grande serenità. Stabiliremo insieme in che modo collaborare durante la campagna elettorale”.

La porta della coalizione è aperta ad Azione e +Europa? “Dal mio punto di vista sì, certamente”.

Se fosse presidente della Regione cosa farebbe nei primi cento giorni del suo governo?

 “Forse, per dare l’idea del mio approccio, dovrei rispondere che non c’è qualcosa che rimanderei oltre i primi cento giorni, ma so che tutto ha i suoi tempi. Penso alla necessità di dare forte impulso alla spesa dei fondi europei, per esempio, ma penso anche alla necessità di fare sentire subito forte la presenza della Regione al fianco dei più deboli e bisognosi, di chi vive nel disagio…”.

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