Distretto Socio Sanitario 45: “Che fine hanno fatto i PEBA?”Lo chiede il Presidente dell’Anffas

Moltissimi comuni si vantano di essere “comuni accessibili” con tanto di bandiera (Lilla) che ne certifica la capacità di essere dotati di strettire che permettono ai disabili di potersi muovere con facilità all’interno delle città. Ma nei fatti le cose stanno in maniera diversa. A denunciare la situazione le associazioni che ogni giorno lavorano a fianco dei disabili come l’Anffas.


Ed è proprio il suo presidente, Giovanni Provvidenza, che mette in evidenza come i Comuni del Distretto Socio-Sanitario 45, comprendente Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo, hanno aderito alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Tale Convenzione, spiega Provvidenza, impegna i decisori politici a produrre nell’ambiente quelle modifiche necessarie affinché alle persone con disabilità sia garantita la piena partecipazione ad ogni ambito del vivere civile, abbattendo sin dall’inizio quelle che possono essere considerate delle barriere ad una piena inclusione da parte di tutti.”

Dunque, oltre a specifiche normative (ad esempio la Legge 67/2006 anti discriminazione) che già di per sé imporrebbero determinati interventi, nei nostri territori con l’adesione alla Convenzione è avvenuta questa ulteriore importante assunzione di responsabilità che però, nei fatti, sta avendo un riscontro “a macchia di leopardo”.

In particolare Giovanni Provvidenza porta come esempio le spiagge del nostro distretto: “Stabilimenti dotati di sedie JOB che permettono a chi ha una mobilità ridotta di entrare in acqua, e rampe apposite che però a un certo punto si interrompono e non permettono neanche di arrivare alla battigia”.

È un po’ il simbolo di un’inclusione incompleta e mai del tutto realizzata dove si può e si deve fare di più e che non riguarda certamente solo le spiagge ma anche le città, i luoghi di interesse culturale e ricreativo, l’accessibilità delle informazioni, i mezzi di trasporto. 

L’unica strada realmente percorribile per poter rendere i nostri Comuni realmente inclusivi, dichiara il Presidente dell’Anffas di Modica, non ci stancheremo mai di dirlo, sono i PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche), introdotti nel lontano 1986: Il Piano consente di rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano). Il piano deve poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi. Ogni Comune dovrebbe esserne dotato

E qui la domanda nasce spontanea: Quanti Comuni del nostro Distretto l’hanno fatto?

Se non vogliamo che l’approvazione della Convenzione Onu sia un semplice atto formale, conclude Provvidenza, dovremmo pensare seriamente a come migliorare l’accessibilità dei territori di cui andiamo tanto orgogliosi. Gli strumenti ci sono.”

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