Il giornale in classe. Le iniziative di solidarietà ragusane a sostegno della comunità ucraina

In seguito agli eventi che stanno sconvolgendo la serenità europea, relativi allo scoppio della guerra in Ucraina, ed in perfetta linea con le direttrici nazionali, il Comitato Provinciale per l’Unicef di Ragusa ha attivato una fervente campagna di raccolta fondi, la quale ha riunito e coinvolto gran parte della cittadinanza.

“Attraverso una comunicazione chiara e costante – spiega la Presidente Provinciale Elisa Mandarà – abbiamo condiviso il lavoro dell’Unicef sul campo, lanciando quindi un appello alla solidarietà verso le bambine e i bambini ucraini, verso un popolo straziato da un’aggressione terribile. La risposta della nostra provincia è davvero solida, sinceramente commovente”.

Tra gli enti che, attraverso donazioni individuali, hanno aderito all’iniziativa, le scuole occupano un posto privilegiato: attraverso la collaborazione fra docenti, alunni e personale ATA, gli istituti si sono fatti promotori di eccezionali campagne e raccolte fondi a favore della popolazione Ucraina.

Fra questi il Liceo Enrico Fermi di Ragusa ha realizzato l’evento “Uniti per la pace” al fine di ricavare, attraverso l’esibizione di talenti, contributi da donare al paese colpito dalla guerra tramite assistenza medica, alimentare ed abitativa. L’iniziativa si è tenuta mercoledì 30 marzo presso l’Auditorium del Centro commerciale culturale ed ha raccolto la partecipazione di moltissimi fra studenti, genitori ed insegnanti.

“Si tratta di scuole particolarmente sensibili alla mission Unicef – dichiara la Presidente Mandarà – in quanto “Scuole Amiche delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, che hanno abbracciato l’omonimo Progetto UNICEF”.

Altro interessante progetto firmato Ragusa risulta l’aiuto fornito ad una famiglia Ucraina da parte di Padre Ottone, un parroco della cittadina: “il mio obiettivo era quello di asciugare qualche lacrima, dare un sostegno, per ridonare anche se in parte, quella gioia, quella pace, quella serenità che sono state loro strappate”. L’iniziativa, nello specifico, ha permesso di realizzare uno spazio nel quale far soggiornare un gruppo familiare in fuga dalla propria terra.

“Un giorno, parlando con i parrocchiani ho chiesto loro di aiutarmi per riuscire a dare ospitalità a chi ne aveva bisogno, soprattutto in un periodo così difficile. La cosa bella e sorprendente – afferma il sacerdote – è stata riuscire a coinvolgere tutta la parrocchia per sistemare i locali dell’edificio clericale. In sole 48 ore abbiamo trasformato un intero piano in un appartamento abitabile con impianto della luce e dell’acqua. Questo grazie al lavoro e alla solidarietà di tutta la collettività”.

Nessuno difatti ha negato la propria disponibilità alla causa, tantomeno il liceo Enrico Fermi, scuola nella quale Padre Ottone esercita il ruolo di insegnante, e la sua dirigente Ornella Campo: “Mi sento di ringraziare anche la scuola, perché sono andato dalla preside, ho chiesto la disponibilità di alcuni computer per i ragazzi che studiano a distanza, e l’istituto ha immediatamente scelto di collaborare fornendo le apparecchiature elettroniche necessarie per l’educazione dei giovani”.

Dunque l’aiuto fornito dai cittadini di Ragusa alla popolazione ucraina si è dimostrato efficace e tempestivo, in pieno accordo con la solidarietà di cui la comunità iblea ha sempre dato prova, come durante la manifestazione per la pace del 2 Marzo in piazza San Giovanni.

Realizzato da: Alessandra Conti, Elena Massari, Maria Chiara Licitra, Chiara Antoci, Marta Licitra, Lorenzo Criscione

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