Ragusa: dopo anni di stop riapre (e rinasce) la galleria d’arte Clou, con dieci artisti ed il loro”Spazio minimo”

E’ possibile destrutturare, e a quale prezzo, le arti visive rinunciando ad un’estensione fisica di verifica delle pratiche espressive ed estetiche che vada oltre il diluirsi nella realtà virtuale del web a cui, per circa due anni, ci ha in ampia parte relegato l’emergenza pandemica?

E’ l’interrogativo che la rinata galleria Clou di Ragusa, trasferita in una nuova e più grande sede, con il primo nuovo progetto artistico dal titolo «Spazio minimo» pone dal prossimo 21 maggio a dieci artisti affinché attraverso la loro ricerca possano darci una risposta. 

Un microscopico invisibile virus ci ha costretto a riorganizzare le nostre vite nello spazio di un’abitazione, tra quattro mura abbiamo dovuto adattare le nostre attività e le nostre relazioni. Con la produzione di un piccolo «artist notebook», con le copertine su cui saranno riprodotte le opere degli artisti presenti, «Spazio minimo» metaforicamente offre un oggetto fisico su cui appuntare, scrivere e disegnare idee, pensieri e progetti per ripartire. 

Con la riapertura della nuova più grande sede , ricavata all’interno di un’ex centrale telefonica riqualificata e con un annesso giardino, Clou sollecita la città sulla necessità di uno spazio di confronto, di dibattito e dunque pure espositivo, dove poter continuare a discutere, emozionarsi e fruire dell’arte di oggi come irrinunciabile corollario al mantenimento di una sensibilità collettiva che sappia anche tutelare e valorizzare la ricchezza del patrimonio artistico che abbiamo ricevuto in eredità.

«Spazio minimo» potrà essere fruita fino al 30 giugno prossimo . 

arte, pandemia, ragusa

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