‘Modicaltra’: l’associazione che propone un’altra idea di Modica

Tutto ha inizio dall’amicizia e dalla convinzione che bisogna vedere Modica in un altro modo. Nasce così “Modicaltra” che, per qualcuno, era un chiaro riferimento a Modica Alta, ma in realtà è un progetto più ampio che riguarda tutta la città. A raccontarcelo è uno dei promotori dell’iniziativa Francesco Ruta.
“In realtà in tanti hanno pensato che il nome si riferisse a Modica Alta, e la cosa non ci dispiace perché molti di noi vivono e lavorano in questa parte della città, che amiamo molto, ma in realtà ‘Modicaltra’ vuol dire avere un’altra idea di Modica nel suo complesso, dal centro storico alla periferia, campagne e frazioni balneari comprese, un’idea diversa non rispetto ad un soggetto o ad una forza politica ma rispetto ad un modo di intendere la città”
Chi c’è dietro a questo progetto?
“Modicaltra è l’idea di un gruppo, non di un singolo, che nasce nel 2020 in piena pandemia, quando, pur essendo difficile incontrarsi, era forte la voglia di fare qualcosa che mettesse insieme le competenze di ciascuno. Insieme a me ci sono Giovanni Modica Scala, Giovanni Lonico, Salvo Avola, Giorgio e Vincenzo Sichera, Sergio Petriligieri, Peppe Paglialunga e Marta Casiraro. Siamo tutti ragazzi con un’età compresa tra i 21 e i 31 anni, la maggior parte lavora e vive a Modica. Ci siamo resi conto che da qualche tempo a questa parte manca la possibilità di confrontarsi, soprattutto fra i giovani, di avere una spazio di condivisione delle idee, la possibilità di dare un contribuito concreto per lo sviluppo futuro di questa città.”
Questo vuol dire che sarete presenti attivamente nella vita politica della città?
“Non è questo il nostro obiettivo, almeno non adesso. Per entrare in politica bisogna essere preparati e noi non siamo pronti per farlo ma crediamo di poter, comunque, dare il nostro contributo cercando di fare rete, di scuotere le coscienze, di creare un dibattito su temi importanti. Noi abbiamo stilato la nostra carta dei valori e tra le priorità politiche per Modica, ad esempio, abbiamo posto l’arresto del consumo di suolo.”
E da questo obiettivo che nasce il vostro progetto “Vuoti a p̶e̶r̶d̶e̶r̶e̶ rendere!” di cui si sta parlando molto in città. Di cosa si tratta?
“Abbiamo pensato che tra le tante azioni da mettere in campo, a tal fine era opportuno partire dalla fotografia dell’esistente. Ed è così che più di un anno fa è iniziato il nostro primo progetto per la città di Modica sui vuoti urbani nel centro storico.”




Cosa intendete per vuoti urbani?
“Intendiamo unità immobiliari terra-cielo che sono disabitate. In particolare su 5.661 edifici censiti ben 2.174 sono vuoti. Per fare questo censimento ci siamo messi a camminare su e giù per Modica in inverno ed in estate, da Modica Alta fino a Modica Bassa. È stato molto faticoso ma anche molto interessante perché da questa nostra mappatura, che non ha la presunzione di sostituire il lavoro dei tecnici, abbiamo acceso i riflettori su una tematica importante e ci siamo posti una domanda: se a Modica abbiamo così tanti edifici vuoti perché continuare a costruire su suolo nuovo? Ma non solo, prendendo a modello un progetto di Coalizione Civica Bologna, abbiamo pensato che i vuoti possono essere riutilizzati non solo a fini abitativi ma anche culturali, artistici e sociali”
Qual’e’ quindi il fine che si pone di raggiungere la vostra associazione?
“Poter essere un punto di riferimento per i giovani, e non solo, che desiderano confrontarsi in maniera libera e democratica con l’obiettivo di perseguire l’interesse comune e di fare rete, mettendo insieme idee, esperienze e competenze. Speriamo che il gruppo possa crescere sempre di più perché ogni piccolo contributo è importante e insieme si può realizzare un’altra Modica. A questo proposito ringraziamo i ragazzi di Boma Studio che hanno deciso di far parte del progetto curando la nostra comunicazione.”
A seguire il link del progetto per chi volesse saperne di più…
https://www.modicaltra.it/it/vuoti-a-rendere.html
L’associazione si presenterà alla città sabato 7 maggio alle 18:30. In quell’occasione si parlerà di consumo di suolo, mobilità urbana, possibilità rigenerative, contrasto alla centrifugazione e all’ abbandono con gli interventi di Flavia Amoroso, operarono manager dell’associazione South Working-Lavorare al Sud, gli architetti Mark Cannata e Antonio Stornello di Modica ideatori di Kassandra e Marcella Silvestre responsabile della progettazione per il Cesvop di Palermo.

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